Volontariato

Un anno di “Emporio dire fare creare”

A Parma da luglio 2010 seguiti 364 nuclei familiari. Fondamentale l'opera dei volontari

di Redazione

Dopo un anno di attività è il momento di fare un bilancio. Ed è quello che fanno a Emporio dire fare creare. Nel luglio 2010, infatti, iniziava l’avventura di Emporio dire fare creare, la scommessa di ventiquattro associazioni, che si sono messe insieme in Centoperuno, per dare una risposta concreta a tantissime persone in situazione di difficoltà economica, a Parma.
Un anno profondamente segnato dalla crisi, in cui il volontariato ha saputo diventare un punto di riferimento, offrendo un servizio integrato fatto di un market, uno spazio per le relazioni, un luogo dove trovare risposte a questioni legate al lavoro e alla casa. Più servizi  insieme per garantire alla persona un’accoglienza che non consideri  solo i bisogni materiali, ma valorizzi anche i “beni” relazionali, la vera arma di difesa dal rischio di isolamento che sempre accompagna le condizioni di precarietà.

In dodici mesi di attività Emporio ha accolto 708 domande di aiuto, inserendone in graduatoria 606 per un totale di 2008 potenziali assistiti. Non tutte queste persone al momento stanno trovando risposta alla loro richiesta: le risorse alimentari e non, donate dal territorio, consentono di seguire solo 364 nuclei familiari, 1206 persone in tutto.
Come si distribuiscono le richieste? I singoli sono 63,  il 17% del totale, mentre i nuclei monogenitoriali sono 151 pari al 25 %. Per questi ultimi, in particolare, sono 66 quelli composti da un genitore con un solo figlio;  55 quelli con due bambini mentre sono 30 i casi in cui il genitore ha più di due figli a carico.
Per un’utenza prevalentemente costituita da famiglie e con figli minori, questa modalità di sostegno si è rivelata particolarmente adeguata per tutelare la dignità delle persone e accompagnarle nel superare la momentanea condizione di difficoltà economica.

Sostenere  le “nuove povertà” è stato sin da subito il principale intento del progetto: le associazioni si sono orientate verso chi si è trovato per la prima volta a vivere una condizione di povertà per l’attuale congiuntura economica. Al momento l’obiettivo sembra centrato, se si considera che le famiglie italiane tesserate sono 141, il 39% del totale. Le restanti  223, pari al 61%, sono famiglie straniere che si trovano in Italia mediamente da più di  12 anni. Questo sta a indicare che si tratta di quelle che hanno già superato la fase di prima integrazione, i cui figli sono inseriti a scuola e per le quali  è già stato affrontato dal territorio il consistente sforzo di inclusione nel contesto socio/lavorativo italiano.

Il Progetto Emporio opera grazie al contributo economico iniziale del fondo speciale per il volontariato costituito dalle fondazioni dell’Emilia Romagna; al sostegno in particolare della Fondazione Cariparma che lo ha inserito tra i suoi progetti prioritari del 2011; al supporto del Distretto Soci parma di Coop Nord-Est, della Provincia e del Comune di Parma (Piani di Zona 2010/2011). Il Centro servizi Forum Solidarietà ha sostenuto il lavoro del volontariato in tutte le sue fasi.
Il progetto vive anche grazie alla generosità di molte ditte del territorio che si sono avvicinate a Emporio  sposandone la filosofia: aiutare  in modo diretto le persone, salvaguardarne la dignità, praticare una politica di non spreco delle risorse alimentari. Un aiuto non indifferente, se si pensa che nell’anno sono stati distribuiti beni per un controvalore economico di circa 400.000 euro.

Ma il lavoro più prezioso è quello gratuito dei tantissimi volontari che hanno consentito di aprire al pubblico il market per 144 giornate con orario continuato dalle 10 alle 18 e di realizzare numerose attività di sensibilizzazione sul territorio e nelle scuole.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA