Famiglia

Un ambulatorio aperto ai poveri di Milano

Gli amici del Poverello d’Assisi assistono a 360 gradi il nuovo popolo degli invisibili (di Andrea Della Bella).

di Redazione

Un popolo in coda. Non a un casello autostradale per un esodo vacanziero, bensì per mangiare, dormire, farsi una doccia oppure lavarsi i denti. Un popolo che rischia di essere stritolato dalle spire della disperazione e che con l?aiuto dell?associazione Fratelli di San Francesco d?Assisi ha l?opportunità di ritrovare la rotta smarrita e tornare alla vita sociale. Recentemente a Milano i frati minori hanno inaugurato un altro porto d?approdo per i bisognosi: l?ambulatorio medico, studio dentistico e segretariato sociale. L?ultimo tassello, in ordine cronologico, va così ad arricchire una realtà molto articolata che opera a stretto contatto con le cosiddette nuove povertà. “Il primo passo verso l?integrazione è stato compiuto nel 1999 quando è nata l?associazione”, spiega Edoardo Neri, responsabile della comunicazione del gruppo. “La necessità primaria da soddisfare è stata quella del cibo con l?apertura della mensa. Dopo di che abbiamo pensato di dare il posto letto per l?accoglienza notturna e i servizi docce, sanitari e ambulatoriali”. Ma i sostegni ai bisognosi non si fermano certo qui. I Fratelli di San Francesco d?Assisi infatti supportano anche percorsi di formazione e di introduzione al lavoro: “I nostri ospiti, infatti, sanno che durante il periodo di permanenza nelle nostre strutture si devono attivare per trovare una sistemazione definitiva sia a livello abitativo sia di impiego”, continua Neri. “Lo stesso principio vale per la comunità di minori all?interno della quale i nostri sforzi sono mirati all?integrazione a scuola, alla formazione e all?introduzione lavorativa del ragazzo”. Un impegno che nell?arco di pochi anni è aumentato in maniera proporzionale ai numeri dell?indigenza. Il fenomeno delle nuove povertà ha purtroppo segnato picchi verso l?alto. Molti i cittadini stranieri, anche se non mancano italiani. Negli ultimi anni poi il popolo dell?abisso ha cambiato volto: sono sempre meno i soggetti che scelgono volontariamente di vivere senza dimora e senza lavoro. Oggi, chi si ritrova in strada ha alle spalle un insuccesso professionale, piuttosto che una storia coniugale naufragata. Insomma il tipico clochard ormai vive solo nell?immaginario comune. “Abbiamo molti casi di persone con un alto livello culturale o professionale. Avvocati o imprenditori che hanno vissuto un fallimento. In aumento poi gli uomini divorziati che, magari con una mensilità di 700 euro, non riescono più a far fronte ai diritti che il giudice ha riconosciuto alla ex moglie”. Cittadini invisibili che di giorno camminano per le strade del centro, frequentano le biblioteche vestiti dignitosamente senza lasciar trapelare la propria condizione e che a pranzo o di notte bussano alle porte dei frati francescani. “La popolazione che ruota attorno al dormitorio è una Milano che si mimetizza e nessuno immagina. Solo chi è entrato direttamente a contatto con queste realtà riesce a riconoscerli”. Non bisogna infine dimenticare l?aspetto formativo mirato ai volontari. Un iter che si sviluppa su più livelli e parte dalle nozioni base per coloro che si avvicinano per la prima volta sino a giungere a incontri o seminari di aggiornamento e specializzazione per coloro che da anni hanno intrapreso il percorso dell?aiuto ai più bisognosi.

Andrea Della Bella

Fondazione e Associazione Fratelli di San Francesco d?Assisi onlus via Bertoni 9 20121 Milano tel. 02.6254591 fax 02.62545932 www.fratellisanfrancesco.it fsanfrancesco@tiscali.it Fondata nel 1999 Presidente: Filippo Bonacina

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