Non profit

Un altro turismo per scoprire la Calabria sociale

Il consorzio Goel diventa anche tour operator

di Luca Zanfei

Percorsi alla scoperta delle bellezze
naturali e culturali. Ma soprattutto in cerca
delle realtà che si impegnano sul fronte
della lotta alle mafie e all’emarginazione.
Un mix studiato per chi cerca una dimensione del viaggio alternativa,
destinato anche alle scuole
Per una volta sarà il patrimonio artistico e culturale, e non i fatti di cronaca, a far parlare della Locride. Sta tutta qui la filosofia alla base del nuovo progetto Goel, che ha scelto proprio il turismo per rinnovare il suo impegno in favore del territorio calabrese e della sua completa riabilitazione. Fin dal suo nome, l’ultima pensata di Vincenzo Linarello e del suo staff, non poteva che ricordare il significato della decennale attività del consorzio: «I viaggi del Goel», si chiama infatti il tour operator che, grazie alla collaborazione di diversi soggetti di terzo settore attivi sul territorio regionale, propone un modo diverso di pensare alle vacanze, del tutto antitetico alle consuete modalità del turismo di massa. Con un obiettivo chiaro: far ricordare la Calabria come la culla della Magna Grecia e non come terra dell”ndrangheta e dell’affarismo.
Non solo illegalità, dunque, ma cultura, storia e, soprattutto, impegno sociale.
Perché l’offerta turistica de «I viaggi del Goel», non si limiterà al divertimento e alla scoperta delle usanze locali, ma darà spazio a quelle realtà che negli anni si sono impegnate nella lotta contro le mafie e l’emarginazione sociale. D’altronde è proprio da queste esperienze che nel 2007 è nata quell’Alleanza per la Locride finalizzata alla «costruzione di un cambiamento per la Calabria e il resto d’Italia», che in questi due anni ha raccolto le istanze di tutti quei soggetti quotidianamente in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata. Un patto che ad oggi è stato sottoscritto da quasi tremila persone e 700 enti in rappresentanza di tutto il territorio nazionale.
E allora quale modo migliore per rendere tangibile questo impegno e per fare incontrare le persone che hanno sempre creduto nel progetto Goel di rinascita della Locride? I pacchetti turistici proposti da «I viaggi del Goel», infatti, hanno come principale obiettivo quello di far conoscere l’altro volto della Calabria, fatto di persone e associazioni che quotidianamente si spendono per la rinascita del proprio territorio. Fin dalle strutture alberghiere e ricettive, rigorosamente gestite da cooperative, sarà immediatamente riconoscibile la forte impronta sociale data al progetto. I turisti verranno da subito immersi nel mondo dei cooperatori sociali e gli stessi itinerari turistici, oltre a toccare i numerosi siti di interesse storico e artistico, entreranno direttamente all’interno delle cooperative e del “fare sociale”. Cooperative di inserimento, comunità e fattorie solidali saranno le protagoniste dell’intera settimana di “vacanza”, che permetterà anche ai ragazzi delle scuole superiori di intraprendere specifici percorsi educativi sulla storia e la cultura della culla della Magna Grecia.
Ma il progetto «I viaggi del Goel» non si fermerà al solo aspetto turistico, ma sarà anche l’occasione per ridare slancio alle numerose attività del consorzio e di tutte quelle realtà impegnate nella lotta al malaffare e alla criminalità diffusa. Perché. come ha spiegato a più riprese il presidente di Goel, Vincenzo Linarello, «la presenza dei turisti sul nostro territorio è per noi vitale, perché grazie anche a loro si può costruire una rete con persone e soggetti sensibili alla battaglia quotidiana per il cambiamento della regione e del resto d’Italia. Un’alleanza che servirà per continuare a denunciare il malaffare e a difenderci, costruendo nuovi progetti e occasioni di contrasto all’illegalità».

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.