Sostenibilità
Un altro disastro ambientale
Amnesty segnale un incendio su una piattaforma petrolifera della Chevron
di Redazione
Nel Delta del Niger si è verificato l’ennesimo disastro ambientale e questa volta a doverne rendere contro è la Chevron. Lo segnala Amnesty International, sulle pagine del sito “Io pretendo dignità”.
«Il 16 gennaio scorso», si legge nella nota, «un incendio è scoppiato sulla piattaforma petrolifera offshore K.S. Endeavor, di proprietà della Fode Drilling Nigeria Limited, controllata della Chevron Corporation, a 10 chilometri al largo delle coste nigeriane.
La Coalizione nazionale sul gas flaring e le fuoriuscite di petrolio nel Delta del Niger (Nacgond), composta da diverse associazioni locali tra cui il Movimento per la sopravvivenza del popolo Ogoni (Mosop) e dal Centro per l’ambiente, i diritti umani e lo sviluppo (Cehrd), che conosciamo bene, hanno chiesto alla Chevron e al governo nigeriano di rispondere del disastro.
In una visita del 24 gennaio, la Coalizione ha rilevato che le acque dell’oceano e le comunità che vivono nella zona stanno subendo le conseguenze negative dell’esplosione. In particolare hanno riscontrato fluidi tossici che stanno uccidendo molti pesci, mentre cresce la preoccupazione per le persone che mangeranno il pesce contaminato.
Questo nuovo disastro segue quello di fine anno, quando una macchia di petrolio ha invaso la costa del Golfo di Guinea, a circa 120 chilometri al largo del Delta del Niger, a causa di un guasto in un impianto della Shell.
Quanto accaduto – conclude Amnesty – ci spinge a chiedere con più forza al governo nigeriano che sia posta in essere una regolamentazione per le attività estrattive davvero efficace».
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