Mondo

Un alfabeto li salverà da chi vuole sfruttarli

Insegnare ai bambini di Rungu a leggere e scrivere, per non farli finire nelle spire del lavoro nero o reclutati nell’esercito. Servono subito 41 milioni

di Paolo Giovannelli

Alfabetizzate i bambini per non far sfruttare il loro lavoro. O per non farli usare dagli eserciti. Questo è il messaggio lanciato dall?associazione di volontariato internazionale Coe che, in particolare, si sta da tempo occupando dei giovanissimi di Rungu, un villaggio di 7mila persone nella regione dell?Alto Congo (ex-Zaire), a 65 chilometri dalla città di Isiro. Rungu, piccolo centro commerciale, sede di alcune scuole secondarie e dell?ospedale, situato nel mezzo della foresta tropicale, fu saccheggiato esattamente un anno fa dai militari governativi zairesi. La successiva grave e lunga crisi politica, economica e sociale del Paese ha portato la popolazione ad una povertà estrema, facendo aumentare esponenzialmente il numero degli analfabeti: moltissimi giovani non hanno frequentato nessuna scuola o, al massimo, i primi tre anni delle classi elementari. Per questo, da oltre due anni, il Coe ha avviato corsi di alfabetizzazione a Rungu e nell?area circostante: i suoi volontari hanno raggiunto ben 1.200 iscritti (il 60 per cento sono donne con un?età media di 25 anni), in circa venti villaggi sparsi per un raggio di quasi 70 chilometri. Sul posto il Coe ha inoltre formato un?ottantina di alfabetizzatori, fra maestri e maestre, che prestano gratuitamente la loro opera per migliorare la vita dei propri villaggi. Oggi, per proseguire questo lavoro quanto mai prezioso nel dopoguerra, servono 41 milioni di lire italiane, per fornire ai giovani studenti nuovo materiale didattico-pedagogico e per organizzare corsi di aggiornamento rivolti agli insegnanti.


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