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Un accordo tra Italia e Ungheria fa discutere. Una vacanza adottiva
La proposta è stata fatta alle coppie in procinto di adottare minori ungheresi: ospitare temporaneamente bambini grandi, perché ne nasca unadozione.
Alle coppie italiane in attesa di adottare in Ungheria potrebbe presto essere prospettata la possibilità di accogliere un bambino grandicello per un ?soggiorno estivo?, che si potrebbe tradurre in un?adozione vera e propria. è quanto si trova scritto in una lettera inviata dall?associazione Famiglia e minori di Roma a 200 coppie in possesso del decreto d?idoneità e in attesa di partire alla volta di Budapest. Nel caso, si legge nella lettera, “risultasse positiva questa speciale esperienza di affido temporaneo estivo, successivamente le coppie potrebbero chiedere l?adozione definitiva dei bambini, con tempi più veloci rispetto alle normali procedure”. L?ente autorizzato ha fatto sapere di aver già avuto oltre una ventina di dichiarazioni di disponibilità dalle coppie che sta seguendo. Come Famiglia e minori, anche gli altri quattro enti autorizzati per l?Ungheria, cioè Amici trentini, Asa-Associazione solidarietà adozioni, I fiori semplici e Nino Santamarina, starebbero verificando la disponibilità delle coppie a questa procedura.
La Commissione adozioni internazionali, interpellata da Vita, ha tenuto a precisare che si tratta di un accordo ancora in itinere tra autorità centrali, volto ad offrire un?opportunità di adozione a bambini che difficilmente potrebbero averne. Ma di cosa si tratta, esattamente? In una recente missione della presidente Cavallo a Budapest è emersa la situazione di alcuni minori in istituto o in affido familiare, di età superiore a 5 anni, per i quali l?autorità centrale ungherese ritiene difficile l?inserimento in adozione internazionale. Per offrire loro un?opportunità di accoglienza, le due autorità avrebbero convenuto di proporre alle coppie italiane già in attesa di fare un?adozione in Ungheria, di ospitarli per un mese in Italia. Una coppia straniera, ricordano alla Cai, è già tenuta a trascorrere in Ungheria un periodo di dieci giorni quando deve perfezionare l?incontro adottivo. Pertanto, tecnicamente, tale periodo viene solo ?prolungato? di altri 30 giorni su suolo italiano. Ma in questo caso particolare sarà il minore a scegliere se desidera andare oltre una semplice vacanza estiva e restare in Italia presso la nuova famiglia, oppure no.
Il progetto, trapelato in questi giorni su Internet, sarebbe comunque ancora in fase di discussione tra Italia e Ungheria. Ma c?è chi teme che si possa materializzare il rischio di un?adozione ?in prova?: “Cosa succede se la scintilla non scatta?”, commenta Antonio Fatigati, presidente dell?associazione Genitori si diventa, affidando a una lettera aperta le sue perplessità. “Chi recupererà più un bambino che si sentirà rifiutato per l?ennesima volta? Che tipo di preparazione verrà data alle coppie che dovranno gestire un bambino non piccolo, affinché nella maggiore parte dei casi si verifichi la disponibilità all?adozione definitiva?”. E ricorda che, oltretutto, i bambini che vivono in un istituto non hanno gli stessi strumenti di difesa di una coppia di adulti.
Ma la Commissione adozioni respinge con risolutezza queste perplessità, ricordando che si tratta di un progetto relativo a coppie già avviate ad adottare minori in Ungheria, di cui si indaga la disponibilità a incontrare un bambino un po? più grande. Agli enti sarà affidata la responsabilità di individuare l?ospitalità più adatta, in modo da facilitare, come già avviene di prassi, il migliore incontro tra coppia e bambino perché l?adozione vada a buon fine.
Info:
Sos Romania
Dal 28 aprile è online sul sito di Amici dei bambini (Ai.Bi.) un appello da sottoscrivere al presidente della Commissione Ue, Romano Prodi per sollecitare una legge sulle adozioni internazionali in Romania che garantisca il diritto dei minori abbandonati ad avere una madre e un padre. La proposta di legge licenziata dal governo rumeno vieta, di fatto, le adozioni internazionali.
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