Welfare

Un abito che si indossa da solo

Aperte le iscrizioni al Premio Internazionale di Moda Inclusiva per studenti di moda, stilisti e aspiranti stilisti. I finalisti andranno in Brasile a San Paolo al Forum internazionale di Moda Inclusiva

di Redazione

Diffondere il concetto di Inclusione nel mondo del fashion e sensibilizzare l’industria della moda a realizzare e produrre vestiti di classe anche per le persone amputate, per non vedenti, per chi è para-tetraplegico. Con questo obiettivo principale prende il via il Concorso Internazionale di Moda Inclusiva aperto a studenti di Scuole e corsi di Moda, a stilisti e ad aspiranti giovani stilisti, giunto alla sua quinta edizione, che coinvolge Brasile, Italia, Stati Uniti, Canada, Inghilterra, Spagna, Argentina e Cile.

L’iniziativa in Italia è organizzata dall’Assessorato ai Diritti delle persone disabili del Governo di San Paolo in Brasile in collaborazione con ATLHA Onlus, l’associazione italiana che si occupa di tempo libero per l'integrazione dei disabili, ed il patrocinio del Comune di Milano.

I partecipanti dovranno usare tutta loro creatività e, soprattutto, tenere a mente la parola d’ordine “accessibilità” per disegnare e realizzare giacche, mantelle, maglioni, camicie, gonne, pantaloni e modelli di abiti creati su misura per persone con disabilità, con accorgimenti e dettagli per chi ha difficoltà motorie e fisiche; capi di abbigliamento che possano, per esempio, essere indossati rimanendo seduti, in modo comodo e semplice. Il tutto senza perdere il gusto per il bello e la voglia di vestire alla moda.

I venti migliori modelli di abiti, finalisti del concorso, sfileranno nell’ambito del Forum Internazionale di Moda Inclusiva che si terrà a novembre in Brasile a San Paolo.

Prima del Brasile, sarà possibile vedere in passerella alcuni dei capi realizzati per il concorso in occasione di Reatech,  l'11 ottobre 2013, la rassegna italiana dedicata al mondo della disabilità, innovativa nella formula e nella proposta di prodotti e servizi nei settori della salute, sport, educazione, lavoro e tempo libero che si svolgerà al MiCo fieramilanocity. L’obiettivo per Reatech è quello di creare un momento di dialogo e di confronto in cui scoprire nuove soluzioni volte a migliorare lo stile di vita dei disabili e a valorizzarne il grande potenziale. Sulla passerella di Reatech sfileranno una trentina di abiti indossati da modelle e modelli con varie disabilità. Il casting è curato dall’associazione ATLHA grazie alle numerose persone con disabilità che ne frequentano le attività e a cui gli studenti ed i liberi professionisti partecipanti al concorso, se sprovvisti di indossatrici e indossatori, possono rivolgersi per adattare i capi creati. Reatech non è nuova a questa iniziativa. Sempre legata al Concorso di Moda Inclusiva, lo scorso anno aveva ospitato la sfilata “La normalità della Bellezza” coinvolgendo alcune scuole di moda di Milano, il Sistema Piattaforma della Moda, docenti e studenti universitari ed esperti del settore.

Gli abiti saranno giudicati da una Commissione Multidisciplinare a livello internazionale formata da giornalisti, autorità pubbliche e professionisti del settore. I disegni saranno valutati sulla base del livello di adattabilità alle esigenze particolari di persone con disabilità, del grado di innovazione e creatività, dello stile, dei tessuti utilizzati e della funzionalità.

Le iscrizioni e la consegna dei disegni entro il 22 agosto 2013 attraverso il sito del concorso

Un esempio di moda accessibile è l'abito da sera nella foto pubblicata qua sopra. L'abito ha una chiusura "a busta" dalle spalle. Senza il bisogno di alzarsi dalla sedia a rotelle  la persona  può indossare la parte superiore da sotto per poi trascinare la gonna dalle spalle.



 

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.