Scenari
Un abbecedario sociale per il 2024
Dalla A di «anziani» alla V di «volontari», passando per la D di «disabilità» e la P di «Povertà», ogni voce di questa "Agenda socio-ambientale" è una bussola per capire quali saranno le principali sfide dell'anno appena aperto
Un’Agenda socio-ambientale per orientarsi tra le azioni che, nei prossimi dodici mesi, potrebbero cambiare le regole di settori importanti del nostro Paese. Ma, anche, per comprendere a che punto siamo, per esempio, con i Livelli essenziali delle prestazioni sociali – Leps, la medicina di genere e la certificazione delle competenze dei volontari.
Dalla A di «anziani» alla V di «volontari», passando per la D di «disabilità» e la P di «Povertà», questo abbecedario, con le sue date, i suoi riferimenti normativi e le sue domande, è una bussola per vivere il nuovo anno da cittadini attivi, vigili e capaci di progettare e realizzare insieme la società del futuro. Un lavoro realizzato da VITA grazie a Elisa Cozzarini, Sara De Carli, Ilaria Dioguardi, Alessio Nisi, Nicla Panciera, Sabina Pignataro, Veronica Rossi, Anna Spena e Nicola Varcasia.
A
Africa e Piano Mattei
Doveva già entrare nell’agenda politica del 2023, è slittato di un anno ma ora c’è: il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge che introduce disposizioni urgenti per il “Piano Mattei”. Sette articoli per costruire il tanto atteso partenariato tra l’Italia e l’Africa. Il piano avrà una durata quadriennale: dalle attività di cooperazione allo sviluppo fino alla promozione delle esportazioni e degli investimenti; dall’approvvigionamento e sfruttamento sostenibile delle risorse naturali all’ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture anche digitali. Il primo appuntamento importante sarà a Roma il 28 e 28 gennaio: un vertice tra i leader africani e quelli italiani, che avrà ad oggetto la cooperazione nel campo dell’energia. Il piano è molto ambizioso, ma per attuarlo, ad oggi, sono stati previsti solo 600 milioni di euro per il primo triennio, basteranno?
Adozioni
Il 2023 per le adozioni internazionali è stato l’anno con i numeri più bassi di sempre, sotto quota 500. Intanto la maggioranza pensa a rivedere la legge 184 del 1983 sulle adozioni: la proposta di legge di Fratelli d’Italia introduce cinque volte la parola “tempestivamente”: sarebbero più veloci i tempi per decidere l’adottabilità, per valutare la famiglia adottiva, per l’affidamento preadottivo. Intanto elimina il comma che prevede che i coniugi debbano essere effettivamente idonei e capaci di educare, istruire e mantenere i minori che intendono adottare e amplia da 45 a 50 anni la differenza di età tra il minore e il genitore più anziano, allargando così il numero delle potenziali coppie in attesa. Insomma, la velocità non basta a migliorare le adozioni.
Anziani non autosufficienti, il test dei decreti attuativi
Entro fine gennaio il Governo deve approvare i decreti attuativi previsti dalla Legge 33/2023 sulla riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti: scriverli in modo troppo vago, impreciso o non rispettoso dell’impianto riformista della legge significherebbe sancire il precoce fallimento di una riforma attesa da oltre 25 anni. È già forte la delusione per l’assenza di finanziamenti dedicati in Legge di Bilancio, nonostante la viceministra Bellucci avesse annunciato alle organizzazioni del Comitato Editoriale di VITA di aver recuperato circa un miliardo di euro di risorse non utilizzate. Il Patto per la non autosufficienza nei mesi scorsi aveva stimato un fabbisogno di risorse pubbliche aggiuntive tra i 5 e i 7 miliardi di euro annui.
B
Basaglia, cento anni dopo
Nell’anno del centenario della nascita di Franco Basaglia, urge fare un’analisi del cosiddetto “modello italiano”, per vedere cosa è rimasto della rivoluzione psichiatrica e riconoscere il ruolo delle associazioni di familiari e di persone che vivono questa esperienza. Servono risorse e investimenti per ridurre lo stigma, grazie alla salute mentale comunitaria, aiutando gli adolescenti attraverso un potenziamento del ruolo dell’educazione formale e informale e formando nelle università medici con competenze sia cliniche sia di vicinanza umana.
C
Carceri, frenare il sovraffollamento in crescita
Le persone in carcere hanno superato quota 60mila, oltre 10mila in più dei posti disponibili. Il tasso di affollamento è del 117,2 per cento con una crescita da settembre a novembre di 1.688 unità. Nel trimestre precedente era di 1.198, in quello ancora prima di 911. Nel 2022, nel 35% degli istituti c’erano celle in cui non erano garantiti tre metri quadrati calpestabili per ogni detenuto come stabilito dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, Cedu. Andando avanti di questo passo, tra 12 mesi, l’Italia sarà nuovamente ai livelli di sovraffollamento che costarono la condanna della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo per violazione dell’articolo 3 della Convenzione.
Child Guarantee, una strategia ferma al palo
Il piano per superare la povertà minorile e prevenire il disagio ha 635 milioni di euro di finanziamenti europei, più le risorse nazionali. Tuttavia, nonostante i soldi ci siano e nonostante la nomina della nuova coordinatrice nazionale, del nostro piano per l’implementazione della Garanzia europea per l’infanzia, istituita nel 2021, si sono completamente perse le tracce. Nel 2024 ogni Paese deve presentare un primo report sull’implementazione delle azioni: che ci scriveremo?
D
Dipendenze: nuove droghe da fermare
Negli Stati Uniti stanno facendo grossi danni e molte migliaia di morti il fentanyl, analgesico con una potenza di almeno 80 volte superiore a quella della morfina, e il tranq, la droga degli zombie, miscela di fentanyl e xylazina. In Italia sono ancora poco diffusi, ma si teme un’emergenza fentanyl e tranq: è necessario organizzarsi per non rimanere impreparati come è successo con il crack. VITA ha parlato di un recente sequestro di fentanyl a Piacenza e dell’emergenza legata a questo potente oppioide in un’intervista a Riccardo Gatti.
Disabilità, la “rivoluzione” scalda i motori
I decreti attuativi della riforma ci sono tutti. La legge di bilancio 2024 ha creato un Fondo Unico Disabilità con un budget di oltre 552 milioni di euro. Progetto di vita, un unico soggetto per la certificazione della disabilità, una valutazione multidimensionale: sono questi i pilastri del cambiamento disegnato. La sperimentazione partirà nel 2025 e sembrano esserci tutte le premesse affinché si possa veramente cambiare pagina. Il 2024 quindi che obiettivi ha? Intanto in ottobre in Umbria ospiteremo il primo G7 della storia dedicato a disabilità e inclusione. Ma soprattutto, non ci sarà nessuna rivoluzione se a) anche le regioni e le autonomie locali non faranno fino in fondo la loro parte; b) il Fondo unico non avrà più risorse, perché un progetto di vita senza la garanzia di adeguate risorse rischia di rappresentare un “libro dei sogni”. Quindi non c’è da restare in stand by.
F
Farmaci orfani: è ora di affrontare il problema del disinvestimento
Quando il farmaco c’è ma non conviene, l’azienda si ritira. E un’organizzazione senza scopo di lucro interviene per garantire la cura ai pazienti. È questa la vicenda che verso la fine del 2023 si è concretizzata con l’impegno da parte di Fondazione Telethon a farsi carico della commercializzazione del farmaco per la malattia genetica Ada-Schid, rara patologia che appartiene al gruppo delle immunodeficienze severe combinate, sviluppato presso i suoi laboratori del Tiget. È diventata così la prima charity al mondo a diventare responsabile della produzione e anche della commercializzazione di un farmaco. Un analogo ritiro dell’impegno da parte di una pharma per valutazioni sulla non redditività dell’operazione ha portato a un secondo primato, annunciato da Telethon a fine anno, quello della sottomissione di un dossier registrativo di un farmaco sviluppato dalla ricerca Telethon per un’immunodeficienza, la sindrome di Wiskott-Aldrich sia all’agenzia europea dei medicinali Ema che a quella americana Fda. A proposito del salvataggio del farmaco orfano da parte di una charity si è parlato di modello apripista. Tuttavia, disinvestire sulle malattie rare per ragioni di insufficiente ritorno economico è una tendenza comune a molte aziende farmaceutiche e biotecnologiche nel mondo che richiederà nell’anno a venire una urgente riflessione istituzionale, pur nella consapevolezza che non è un problema risolvibile a livello nazionale.
G
Giovani, che fine ha fatto la legge quadro?
«ll Governo Meloni, su proposta del ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, presenterà a breve un Decreto legge dedicato alle politiche giovanili». Ad annunciarlo lo scorso 23 marzo in occasione di un incontro con VITA e il suo comitato editoriale, fu lo stesso Andrea Abodi. «Stiamo pensando a politiche attive che consentano di aprire dei corridoi di fiducia e speranza. Il disagio giovanile può essere superato solo con il benessere dei giovani. Vogliamo intervenire sulle questioni classiche, come la scuola, la formazione, l’avviamento al lavoro, l’accesso al credito relativo all’imprenditorialità, alla costruzione di una famiglia o alla visione di una casa che è anche vocazione della genitorialità: quest’ultima ha bisogno di presupposti concreti, altrimenti si fa pura teoria. Non possiamo semplicemente valutare la denatalità senza entrare nel merito delle ragioni che portano una coppia a fare dei figli. Avere dei figli è una cosa meravigliosa che consacra la vita, al di là del fatto che si decida di non averne per altre scelte. Ma bisogna avere anche una certa stabilità economica», prometteva Abodi. Non se ne è saputo più nulla. Il 2024 sarà l’anno buono?
Green Deal, in arrivo il regolamento comunitario
È attesa per febbraio l’approvazione della Nature Restoration Law da parte del Parlamento Ue: il regolamento comunitario sul ripristino della natura, importante tassello del Green Deal, sarà da subito in vigore negli Stati membri. A giugno, le elezioni europee saranno determinanti per il futuro delle politiche ambientali: la nuova Commissione potrà proseguire nel percorso verso la neutralità climatica al 2050, o indebolire gli obiettivi del Green Deal.
I
Istruzione professionale e tecnica, debutta il 4+2
Partirà già nell’anno scolastico 2024/25 la nuova filiera tecnico-professionale disegnata dal ministro Valditara: il diploma del quarto anno, conseguito nell’istruzione tecnico-professionale o nei percorsi di Iefp regionali, basterà per accedere agli ITS Academy (ossia i percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore, di 2 anni) o alla maturità. Nelle intenzioni del ministro, «avremo finalmente una filiera della formazione tecnica e professionale di serie A».
Irap & Enti di Terzo settore,
urge una norma nazionale
Con le leggi di bilancio per il 2024, qualche regione in più ha messo una toppa alla questione Irap & Enti di Terzo settore: salgono a cinque (Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Friuli Venezia Giulia, Abruzzo e Puglia) i territori che prevedono l’esenzione dall’Irap per tutti gli Ets iscritti al Runts, mentre altre regioni hanno garantito la continuità delle agevolazioni pre-esistenti e altre non si sono mosse. È il momento giusto però per una regolazione nazionale, visto che la situazione era iniqua nella sua confusione già prima dell’avvento del Runts e che gli enti del Terzo settore paradossalmente in tema di Irap pagano più degli enti commerciali stessi. A settembre 2023 il viceministro Leo ha detto che per una soluzione “serve più tempo”: il 2024 deve essere l’anno giusto.
Iva, appuntamento a luglio
La modifica al regime Iva e il conseguente passaggio da esclusione a esenzione per alcune fondamentali attività svolte dagli enti associativi è prevista per il primo luglio 2024 (naturalmente sempre che non intervengano ulteriori proroghe dopo quella che ha allungato la deadline dal primo gennaio al primo luglio). Di cosa si tratta nel dettaglio? QUI trovate tutte le informazioni necessarie.
L
Lavoro
Il 13 dicembre il Parlamento Ue e il Consiglio hanno trovato un accordo sulla Platform work directive, un pacchetto di nuove regole per normare lo status (autonomo o dipendente) del lavoro della gig economy. Tra le varie cose, si prevede che i lavoratori delle piattaforme digitali non potranno più essere licenziati automaticamente dagli algoritmi.
Lep e Leps, basta rinvii
Il Consiglio dei ministri del 28 dicembre ha rinviato al 31 dicembre 2024 il termine previsto per predisporre uno o più dpcm per la individuazione dei Livelli essenziali delle prestazioni e dei relativi costi e fabbisogni standard. Il tema dei Lep (e dei Leps, livelli essenziali delle prestazioni sociali) però è fondamentale per vedere garantita, in modo omogeneo sull’intero territorio nazionale, parità di servizi e prestazioni. Senza Lep e Leps l’esigibilità dei diritti rimarrà una chimera. In particolare se la riforma dell’autonomia differenziata entrerà in vigore senza aver prima definito Lep e Leps, la famosa (e negativa) immagine di un Paese a “macchia di leopardo” non potrà che peggiorare.
M
Medicina di genere: dalle parole ai fatti
«La necessità di una attenta valutazione e considerazione di sesso/genere in medicina, sanità e ricerca è sempre più evidente e riconosciuta. È ormai appurato come sia importante considerare nella ricerca pre-clinica e clinica gli aspetti relativi sia al sesso, cioè quelli di natura più squisitamente biologica (espressione genica sesso-specifica), sia al genere, con riferimento agli aspetti psico-sociali, culturali ed economici che differenziano uomo e donna nella percezione di una determinata società» si legge nella prefazione nella prefazione alle Linee di indirizzo per l’applicazione della Medicina di Genere nella ricerca e negli studi preclinici e clinici approvate dall’Osservatorio dedicato alla Medicina di Genere (MdG). Secondo questo documento dell’Istituto superiore di sanità, redatto con la collaborazione di 34 società e associazioni scientifiche, queste differenze non sono più ignorabili e serve una maggiore inclusione di tutti i soggetti negli studi. Nell’epoca della medicina di precisione non è più tollerabile che farmaci e terapie destinati a uomini e donne siano sperimentati per l’80% su maschi, che solo la metà degli studi clinici consideri le peculiarità di genere e solo uno su tre riporti dati e analisi adeguati. Errori di metodo che si ripercuotono sulla salute. In questo 2023, le differenze di genere sono state un tema caldo praticamente in tutti i congressi medici di ogni disciplina specialistica. Nell’anno che verrà bisognerebbe misurare quanto di queste raccomandazioni è stato realmente messo in pratica.
P
Pacchetto fiscale della riforma del Terzo settore: sarà l’anno buono?
Il 2024 sarà finalmente l’anno in cui si completerà, con il via libera Ue alla parte fiscale, la riforma del Terzo settore e dell’impresa sociale così come disegnata dalla legge delega del 2016 e dai decreti attuativi dell’anno seguente? C’è da sperarci, ma non troppo. Nel 2023 il viceministro Maria Teresa Bellucci ha attivato un gruppo di lavoro che ha riaperto il dialogo con la Commissione europea su questo dossier. Una conditio sine qua non, ma non certo un’assicurazione su modalità e tempi. E certezze, ma nemmeno previsioni, ha voluto dare la stessa Bellucci interpellata da VITA ha parlato di “svolta epocale” che necessità “dei suoi tempi” perché «bisogna fare un buon lavoro, visto che segnerà il futuro non solo del Terzo settore italiano, ma per l’intero approccio europeo alla fiscalità».
Povertà. Recuperare approccio universalistico delle misure di contrasto
Gli ultimi provvedimenti del Governo, se non modificati, non avranno una ricaduta positiva su un indice di povertà che negli ultimi anni è pericolosamente salito. A oggi 5,7 milioni di persone (2,2 milioni di famiglie, più di un milione di minori) vivono sotto la soglia della povertà assoluta: quasi il 10% della popolazione. In 10 anni è triplicato in Italia il livello dei poveri assoluti. Senza contare che in Italia si contano 3 milioni di lavoratori poveri censiti (da lavoro sottopagato, nero, sommerso). Il reddito di inclusione del 2017 / 2018 ha introdotto nel nostro ordinamento un principio fondamentale, per cui le misure di contrasto alla povertà sono universali e non possono essere categoriali. Un principio, questo, che però la Legge 85/2023 invece ha voluto superare. Questo approccio è destinato a produrre una platea superiore di poveri, fino ad un milione, e riduce le risorse investite. Occorre recuperare il principio universalistico delle misure a sostegno della povertà. Ne abbiamo parlato QUI su VITA.
T
Tribunali per i minorenni, addio
A ottobre 2024 è attesa l’istituzione del tribunale per le persone, i minori e le famiglie previsto dalla riforma Cartabia che sostituiranno i Tribunali per i minorenni. «Non è più il tempo delle critiche, tanto raffinate quanto inascoltate. Si tratta ora di ribadirne ancora una volta l’assoluta non realizzabilità concreta», ha detto Cristina Maggia, presidente del Tribunale per i minorenni di Brescia, chiudendo il suo mandato come presidente dell’Associazione Italiana dei Magistrati per i Minorenni e per la Famiglia-Aimmf. Intanto il Governo proroga di tre mesi in tre mesi la possibilità di fare ricorso alle collaborazioni con i giudici onorari per l’ascolto dei minori (la collegialità e la multidisciplinarietà del Tribunale per i minorenni come l’abbiamo conosciuto finora era uno dei nostri fiori all’occhiello): la nuova deadline è rimandata al 17 ottobre 2024. Non sarebbe meglio ammettere che eliminarli è stato un errore?
S
Screening neonatale esteso
Il 1 gennaio 2024 è partito il Veneto. Sono quindi otto le regioni italiane in cui è attualmente attivo lo screening neonatale per l’atrofia muscolare spinale, rara malattia genetica neurodegenerativa la cui diagnosi precoce consente di avviare subito il trattamento genetico specifico che permette al bambino con Sma di crescere normalmente e diventare adulto. La tempestività di questo intervento, anche di pochi giorni, può cambiare radicalmente la prognosi. In Italia, dal 1992 lo screening neonatale è gratuito e obbligatorio in tutta Italia per tre patologie; è diventato Esteso nel 2016, con la legge n.167, per oltre 40 malattie metaboliche congenite. Nell’ultima revisione della lista di patologie da ricercare con lo screening redatta dal Gruppo di Lavoro sullo Sne, nominato dal Ministero stesso, sono state aggiunte la Sma e altre nove malattie. La raccomandazione del Gruppo di lavoro porta la data del giugno 2021. Per rendere operativo lo screening neonatale esteso occorre la firma del Decreto ministeriale che stiamo ancora attendendo, mentre l’associazionismo si batte senza tregua e i bambini come Ettore continuano a morire.
Sostenibilità, l’obbligo di rendicontazione si allarga
Con il 2024, le 200 grandi aziende italiane che, ad oggi, devono rendicontare per legge la sostenibilità non saranno più sole. La platea infatti aumenterà fino a 50mila realtà in Europa, di cui circa 4mila in Italia al 2026. È l’effetto dell’entrata in vigore della direttiva Corporate sustainability reporting directive – Csrd. Ci metteranno il cuore (verde e sociale) o sarà solo burocrazia? Ai nuovi standard di rendicontazione e agli stakeholder l’ardua sentenza.
V
Volontari, atteso il riconoscimento
delle competenze
Previsto dalla riforma del Terzo settore del 2017, dovrebbe arrivare all’inizio del 2024 il decreto interministeriale per la certificazione delle competenze del volontariato. Un passaggio importante, soprattutto per i giovani (ma non solo per loro). Ne abbiamo parlato qui e qui.
Nella foto di apertura, soci della cooperativa sociale Palma Nana di Palermo impegnata da anni nell’educazione ambientale.
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