Non stabilisce la modalità di iscrizione né tempi certi per i pagamentiPer il cinque per mille, ecco un disegno di legge bipartisan (primi firmatari il vicepresidente del Senato Vannino Chiti, Pd, e il presidente dei senatori Pdl, Maurizio Gasparri). Il disegno di legge, illustrato in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera, e Ugo Sposetti del Pd, prevede la stabilizzazione di questa misura definita «strumento concreto di libertà di scelta per il cittadino», che «costituisce un elemento essenziale per un’autentica sussidiarietà». Saranno ammesse al beneficio le onlus, le associazioni di promozione sociale, le associazioni e le fondazioni, nonché gli enti di ricerca scientifica e sanitaria, le università, le associazioni sportive dilettantistiche riconosciute dal Comitato olimpico. È previsto un decreto annuale che dovrà determinare «le modalità di richiesta, le liste dei soggetti ammessi al riparto e le modalità del riparto delle somme».
Un testo troppo “minimal”, hanno fatto notare alcuni osservatori. Non disciplina una volta per tutte le modalità di iscrizione degli enti, non stabilisce limiti alla raccolta (per favorire una maggiore omogeneità nella destinazione dei contributi), non riduce le attese per i pagamenti, non rende obbligatorio il rendiconto (come invece era previsto ed era circolato nei mesi scorsi). «Aspetti che non potevano essere analiticamente indicati in una legge delega», commenta Emmanuele Forlani , coordinatore dell’Intergruppo della Sussidiarietà: «Una volta approvata la norma, saranno oggetto del successivo regolamento».
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