Cultura

Un’impennata di solidarietà

Il popolare campione di motociclismo consegna una borsa di studio per combattere le leucemie a un comitato che porta il nome di suo cugino.

di Francesco Di Nepi

Subito la notizia: venerdì 28 novembre, a Palazzo Brancaccio, a Roma, avverrà la presentazione ufficiale del Comitato Andrea Tudisco, che istituirà borse di studio per medici ricercatori con la leucemia nel mirino. La prima sarà consegnata da Max Biaggi. Sì, proprio lui, l?idolo delle due ruote che, già nel corso di una manifestazione svoltasi a fine ottobre all?interno dell?Aula magna del Palazzo dei Congressi di Roma, nella giornata per la difesa dell?ambiente organizzata dal Consorzio obbligatorio degli oli usati, lo aveva anticipato: «Istituirò una borsa di studio in favore di un medico in modo che abbia la possibilità di impegnarsi a fondo nella tipizzazione del midollo osseo, ossia nell?analisi del tipo di midollo dei donatori».
La borsa di studio sarà destinata alla Dimos (Associazione italiana donatori di midollo osseo) che la utilizzerà per stipendiare un medico che inizi a occuparsi, già dal mese di dicembre di quest?anno, delle tipizzazioni degli eventuali donatori.
Un bel gesto nato dalla voglia di essere utile agli altri? Non solo. Tutto questo, per Max, nasce da radici profonde. Molto più intime di quelle che lo hanno portato, negli anni, a diventare testimonial di messaggi dal forte carattere sociale come le campagne pubblicitarie sulla prudenza nelle strade rivolte ai ragazzi, quella sulla difesa dell?ambiente e quella al fianco di Telethon. Iniziative importanti, ma affrontate con un trasporto probabilmente minore rispetto a quella per combattere la leucemia.
Il comitato di cui si parlava in precedenza porta infatti un nome (e un cognome) molto caro a Biaggi. Quello di un suo piccolo cugino, Andrea Tudisco, scomparso prematuramente nel mese di Agosto, a causa della leucemia. Fatto davanti al quale tutto si fa più sbiadito. I suoi ?numeri? con la moto, i podi conquistati, la vittoria del quarto titolo mondiale consecutivo delle 250, le migliaia di fans in tutta Italia, scompaiono a un tratto dagli occhi del ventisettenne pilota romano.
Lasciando il posto a un ricordo da coltivare con cura e impegno. Anche attraverso uno strumento che possa servire in futuro. «Devo essere grato alla sorte», dichiara Max Biaggi, «per l?opportunità che ho avuto di realizzare il mio sogno. Nel mio caso la gratitudine la esprimo impegnandomi nel portare sotto i riflettori della notorietà persone, vicende e storie di cui solitamente nessuno parla. La scelta per l?impegno contro le leucemie è nata da una vicenda personale, ma il contatto con questo mondo che combatte per la vita ha finito per affascinarmi ed arricchirmi sempre più».
L?iniziativa di Biaggi riguarda anche gli studenti delle scuole elementari: «Un?altra borsa di studio la riserverò ai ragazzi della quinta elementare prendendo spunto da un pensiero che abbiamo trovato nel quaderno degli appunti sulla natura di Andrea. Ho pensato che anche questo fosse un modo utile per ricordare mio cugino», racconta Max. «Quando getti un seme ricordati che questo seme è vita e non deve andare perduta. Allora per fare una buona azione, non dovete gettarlo, ma seminarlo e curarlo. Vedrete che crescerà».
Questa sarà la traccia che i ragazzi dovranno seguire. Vinceranno i tre bambini che presenteranno il più bel ?progetto? di protezione e valorizzazione dell?ambiente.

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