Formazione

Un’esperienza da rifare.

Sono partiti da Brescia, Modena e Lecce. Quest’anno ripartono. Sull’onda dell’entusiasmo

di Carmen Morrone

Nella scuola stanno cambiando molte cose, ma la gita scolastica è inattaccabile e in autunno nelle assemblee di classe campeggia la scelta della destinazione. In questi ultimi anni sempre più scuole preferiscono mete alternative alle solite Venezia , Firenze e Roma. Grazie a insegnanti accorti che hanno proposto itinerari ?alternativi?. E gli studenti cosa ne pensano? Tierra ha scelto tre scuole che si sono orientate in questo senso e ha girato la domanda ai diretti interessati.
«La fatica è stata una delle componenti del viaggio», raccontano gli alunni delle quinte del liceo scientifico Pascal di Manerbio (Bs). «Ogni giorno abbiamo fatto in media 6 ore di cammino. Ma siamo arrivati alla meta con tenacia e avendo più consapevolezza delle nostre capacità e dei nostri limiti». Zaino in spalla, i ragazzi sono partiti da Berceto, hanno attraversato l?appennino ligure e sono approdati a Luni, sulla via Francigena. Un successo anche per il professor Giovanni Cominelli: «È una gita che concilia l?attività sportiva con storia e geografia, e ha fatto riscoprire ai ragazzi che ci vogliono impegno e concentrazione per raggiungere i nostri obiettivi».
«Divertente» è stato l?aggettivo più usato dagli alunni dell?istituto tecnico Luosi di Mirandola (Modena) per definire la loro gita. Partiti da Alberese, i ragazzi hanno girato il Parco dell?Uccellina nella bassa Maremma . Con l?aiuto di un paio di guide hanno scoperto la tipica macchia mediterranea. Durante i quattro giorni di escursione, si sono dovuti confrontare anche con pioggia e vento, anche se la sera erano ospiti di un confortevole ostello. Soddisfatta anche l?insegnante Adriana Michelini che sottolinea che gli itinerari sono accessibili anche ai disabili.
La gita rompe la routine delle lezioni. Rivela la simpatia di professori severissimi in cattedra, vi nascono amicizie e amorazzi, regalando dolci ricordi, tanto che Pupi Avati le ha dedicato un film. E a far gite scolastiche si comincia da piccini. «Abbiamo visto dove vivevano gli uomini preistorici, gli antichi greci e anche i contadini», raccontano con candore gli alunni della quarta elementare della scuola di Tricase (Lecce). «È stata una gita scolastica pensata», racconta l?insegnante Paola Nuzzo. «Volevamo avvicinare i bambini ai luoghi che avevano studiato e quindi abbiamo scelto Matera e il Metaponto». Ma se la gita scolastica grava sul bilancio delle famiglie, ci sono Regioni e Comuni che in parte finanziano i viaggi d?istruzione. Il Comune di Roma, ad esempio, contribuisce per un terzo al costo di più di 40 campi scuola che l?anno scorso sono stati frequentati da ben 10mila alunni.

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