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Un’indagine di Avanzi su tutt’Europa.Il risparmio in fuga dai fondi etici

Aumentano di numero, ma calano di asset. Rappresentavano lo 0,43% del mercato. Ora sono scesi allo 0,36. Sul dato pesa il caso italiano, maglia nera nella raccolta a causa dei fondi SanPaolo

di Francesco Maggio

Continua a crescere in Europa il numero di fondi socialmente responsabili: erano 280 nel 2001, sono diventati 313 nel giugno 2003, registrando un aumento dell?11,8%. Cala, tuttavia, l?incidenza complessiva del patrimonio gestito con criteri etici rispetto al totale del risparmio gestito: 0,36%, pari a 12,561 miliardi di euro. Nel dicembre 2001, la percentuale era dello 0,40% e sei mesi prima dello 0,43%. Il Regno Unito si conferma la patria del socially responsible investing, con un numero di fondi etici che sale da 60 a 64 rispetto al 2001, ma gli asset gestiti diminuiscono da 4,797 a 4,341 miliardi di euro.
Per ciò che riguarda l?Italia, il nostro si rivela il Paese più dinamico, passando, nello stesso arco di tempo, da 10 a 21 fondi, ma è qui che si registra anche la diminuzione più vistosa per ciò che concerne il volume degli asset, che passano dai 1.579 milioni di euro del dicembre 2001 (erano 2.297 nel dicembre 1999) ai 1.074 milioni del giugno 2003 (-68%), a causa soprattutto della débacle dei due fondi San Paolo (azionario internazionale etico e obbligazionario etico): nel 1999, insieme, assommavano un patrimonio di 2.158 milioni di euro; al 30 giugno 2003 esso era sceso a 879 milioni.
Quanto, poi, alle preferenze dei risparmiatori europei in fatto di tipologie di prodotti, la parte del leone è ricoperta dai fondi di investimento azionari (73%, a fronte dell?8% di fondi obbligazionari e del 19% dei fondi bilanciati) e gli osservatori sostengono che una propensione così marcata per questa tipologia di investimento lascia ben sperare in un significativo recupero del settore, visto il ?toro? di questi mesi che ha caratterizzato le principali Borse mondiali.
Ad aggiornare la mappa dei fondi socialmente responsabili attivi in Europa e a tracciarne le dinamiche di crescita è il rapporto Green and ethical funds in Europe, curato da Avanzi Sri-research. Un?indagine giunta alla sua quarta edizione, che offre un quadro aggiornato e puntuale dello stato dell?arte di questo comparto della finanza.
«Sono dati interessanti che inducono ad almeno una duplice riflessione», esordisce Angelo Abbondio, patron di Symphonia e tra i massimi esperti di questioni finanziarie. «La prima è che la crescita costante del numero di fondi, anche in un frangente durante il quale i mercati sono stati attraversati da profonde turbolenze, testimonia una fiducia convinta degli operatori in questi prodotti. Sono, in altri termini, sempre meno le case di investimento che decidono di lanciare un fondo socially responsible solo per ragioni di ?moda?. Naturalmente il mercato non lo fa solo l?offerta, altrimenti in un lasso di tempo relativamente breve si contrae», aggiunge Abbondio; «c?è bisogno che la domanda, ossia i risparmiatori vengano stimolati a investire i propri soldi in questo tipo di prodotti. E qui ricavo la mia seconda considerazione analizzando i risultati dell?indagine: la domanda di investimento socialmente responsabile va oggi incrementata attraverso un?operazione di trasparenza. Chi investe in fondi etici vuol sapere davvero tutto della destinazione che prendono i propri risparmi. Da questo punto di vista ritengo che le informazioni fornite dai gestori siano insufficienti. Se non si ricomincia da qui», ammonisce Abbondio, «dubito che l?Italia possa scalare posizioni in Europa».
Una classifica che, dopo la Gran Bretagna, vede al top, in fatto di numero di fondi, la Svezia, con 51 (5 in meno, tuttavia, rispetto al 2001), la Francia con 49 (6 in più), il Belgio con 33 (come nella precedente rilevazione). Per quanto concerne, invece, l?ammontare del patrimonio gestito, la seconda posizione è occupata dall?Olanda, con 1.452 milioni di euro (a fronte di 1.879 al 31 dicembre 2001), cui segue il Belgio con 1.311 milioni (contro i 1.416 del 2001) e la Svizzera (1.286 milioni contro 1.337).
L?unico Paese che registra un aumento sia del numero di fondi che di asset gestiti è la Germania, che passa da 21 a 26 e vede incrementarsi il patrimonio da 670 a 703 milioni di euro.

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