Cooperative sociali

Umbria, dopo il rinnovo del contratto si aspetta l’adeguamento delle tariffe

Il Comitato misto paritetico della cooperazione sociale umbra prende atto con favore del rinnovo del contratto nazionale di settore, ma lancia un appello a Regione, Usl, Comuni e Prefetture per chiudere il percorso, visto l'aumento del costo del lavoro a carico delle società a partire da febbraio 2024

di Redazione

Un risultato è stato raggiunto, ora occorre il passaggio decisivo. Il 26 gennaio scorso è stato rinnovato il contratto dei lavoratori delle cooperative sociali, che ha introdotto importanti novità a beneficio degli operatori: un incremento di 120 euro al mese a regime, l’introduzione della quattordicesima mensilità, il potenziamento della maternità e altre tutele per lavoratrici e lavoratori. In Umbria lavorano nelle cooperative sociali 9.500 persone, di cui l’80% donne e mille lavoratori con disabilità o comunque svantaggiati, che erogano servizi a favore di 80mila cittadini.

Le organizzazioni sindacali e le centrali cooperative che costituiscono il Comitato misto paritetico della cooperazione sociale umbra hanno sottolineato, in una conferenza stampa unitaria, l’importanza di questo rinnovo che qualifica il lavoro sociale e, a partire dal mese di febbraio, produce un incremento significativo delle buste paga di lavoratrici e lavoratori, erose dall’inflazione. Il nuovo contratto ha un importante impatto anche sui bilanci delle cooperative. Dal mese di febbraio il costo del lavoro cresce del 4% e a regime aumenterà di oltre 13 punti percentuali. Questo significa che le cooperative sociali dell’Umbria registreranno un incremento dei costi nel solo 2024 pari a 10 milioni di euro che, a fine 2025, salirà a 25 milioni di euro.

Considerando che in Umbria il 90% dei ricavi delle cooperative sociali deriva dalla domanda pubblica, organizzazioni sindacali e mondo della cooperazione hanno lanciato un appello a Regione, Usl, Comuni e Prefetture: «Serve un tempestivo adeguamento delle tariffe dei servizi sociosanitari accreditati da parte della Regione Umbria e dei contratti in essere tra amministrazioni pubbliche e cooperative», si legge nella nota. «Senza le risorse della Regione, delle USL e dei Comuni il comparto della cooperazione sociale andrà in crisi e sarà impossibile mantenere sia gli attuali livelli dei servizi che i livelli occupazionali». È per questa ragione che sindacati e centrali cooperative hanno annunciato che la prossima settimana scriveranno a tutte le stazioni appaltanti pubbliche, invitandole ad adeguare, rapidamente e senza indugio, i contratti in essere.


«Il rinnovo di un contratto nazionale è un passaggio fondamentale e doveroso e, ovviamente, ha un peso non indifferente in un settore ad alta intensità di manodopera», sottolineano nella nota i rappresentanti di sindacati e cooperative. «Abbiamo fiducia nelle istituzioni, che dovranno fare la loro parte proprio per valorizzare il punto di avanzamento raggiunto dalla contrattazione e per garantire almeno l’attuale livello di servizi pubblici essenziali e di occupazione, per salvaguardare la loro qualità e sicurezza. Il Comitato misto paritetico ha incontrato Anci Umbria e ha registrato apertura e disponibilità ad accogliere le nostre esigenze. Ha anche richiesto un incontro alla Giunta regionale, con la certezza di trovare un interlocutore attento alle esigenze dei lavoratori del sociale. Siamo fiduciosi anche perché nei prossimi giorni sarà in discussione in consiglio regionale una legge bipartisan dal titolo “Qualità del lavoro e dei servizi alla persona”, che indica con chiarezza la direzione che la Regione Umbria, dopo la pandemia, ha scelto di intraprendere».

Il Comitato misto paritetico della cooperazione sociale umbra è composto da Legacoop sociali (Andrea Bernardoni), Confcooperative Federsolidarietà (Roberta Veltrini), Agci Imprese sociali (Gianfranco Piombaroli), Fp Cgil (Anna Magnani), Fisascat Cisl (Valerio Natili), Fp Cisl (Marcello Romeggini), Uil Fpl (Monica Di Angelo) e Uiltucs (Nicola Cassieri).

La conferenza stampa a Palazzo Cesaroni

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