Sostenibilità
Umberto Veronesi lascia l’Agenzia
Le dimissioni arrivano a 3 mesi dal referendum
di Redazione
Una lettera al Ministro per lo Sviluppe Economico Paolo Romani. Così Umberto Veronesi si è dimesso da Presidente dell’Agenzia per la sicurezza nucleare. L’oncologo milanese ha spiegato le sue ragioni in un colloquio con il Sole 24 Ore. «Mi sono dimesso da qualcosa che era nato asfittico e non ha mai preso forma» è stata la motivazione, facendo riferimento soprattutto al referendum di giugno e a un emendamento della manovra economica che spostava le competenze dell’Agenzia all’Authority per l’energia.
«Avevo accettato solo perché confidavo in un progetto italiano di grande respiro per lo sviluppo della fisica nucleare e delle sue applicazioni nell’energia, ma non solo – dice Veronesi – così non me la sento. Non voglio certo occuparmi, nella migliore delle ipotesi, solo di scorie».
Le dimissioni dell’ex Ministro della Sanità sono state accolte. «Perdiamo una figura di grande prestigio e utilità sulla cui candidatura – ha commentato Stefano Saglia, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico con delega all’energia – il Governo ha creduto molto. Esprimo dunque gratitudine al professor Veronesi per aver accettato l’incarico e comprendo che nel nuovo scenario post Fukushima i presupposti sono cambiati. Nonostante questo però l’Agenzia rimane validamente in piedi anche se sarà più snella ma non meno importante».
«Adesso il governo sciolga immediatamente l’Agenzia per la sicurezza nucleare», ha chiesto il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli. Che osserva: «un carrozzone che non solo è inutile ma che contribuisce ad aumentare i costi e gli sprechi».
«Dopo il referendum che ha detto definitivamente ‘No’ al nucleare – conclude l’esponente ambientalista – non c’è ragione perché si continui a tenere in piedi l’Agenzia per la sicurezza nucleare, concepita unicamente per la costruzione delle centrali atomiche volute dal governo Berlusconi e sonoramente bocciate dai cittadini.
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