Politica

Umanitari ancora nel mirino

Ancora quattro operatori dell'Onu rapiti in Somalia, dove solo nel 2008 i cooperanti uccisi sono stati 36

di Redazione

All’indomani della liberazione degli operatori di Medici senza frontiere in Darfur, è ancora allarme per un altro attacco contro operatori umanitari. Questa mattina ne sono stati rapiti quattro in Somalia: lavoravano in due programmi delle Nazioni Unite per portare aiuto agli sfollati. Un commando armato li ha sequestrati vicino all’aeroporto di Wajid, nel distretto di Bakool, nella Somalia centro-meridionale. I rapiti sono un somalo, un keniano e due occidentali di cui ancora non è stata resa nota la nazionalità (anche se è quasi certo che non si tratti di italiani) e lavorano per il Pam, il Programma alimentare mondiale e per l’Undp, il Programma per lo Sviluppo.

Il 2008 è stato un anno nero per gli operatori umanitari: in Somalia ne sono stati uccisi 36, in Afghanistan 33, 11 in Darfur, 4 in Chad, 2 in Congo, 2 in Sri Lanka, 1 nelle Filippine, 1 in Pakistan. E secondo un rapporto dell’Humanitarian Policy Group gli attacchi contro gli operatori umanitari sono raddoppiati dal 1997 a oggi. Dal ’97 al 2007 sono state 947 le vittime di cui 434 uccisi e 305 rapiti. La maggior parte (78%) erano operatori locali. L’anno peggiore il 2003, con 86 umanitari uccisi.

Al primo posto fra i Paesi più pericolosi e in cui gli attacchi ai cooperanti sono più frequenti c’è la Somalia, seguono Zimbabwe, Afghanistan, Darfur, Congo.

Gli ultimi attacchi a operatori di ong italiane

L’11 marzo Mauro D’Ascanio viene rapito in Darfur insieme a tre colleghi di Medici senza frontiere. Liberato il 14 marzo.

Il 15 gennaio Eugenio Vagni, 62 anni, volontario della Croce Rossa, è stato rapito sull’isola di Jolo, nel sud delle Filippine. È ancora nelle mani dei rapitori.

Il 15 dicembre 2008 Boduin Ntamenya, 52 anni, responsabile dei progetti educativi dell’ong italiana Avsi, cade vittima di un agguato all’auto dell’ong italiana nella zona di Rutshuru, nel Nord Kivu (Repubblica democratica del Congo). Lascia sei figli e Avsi decide di occuparsene lanciando una raccolta fondi per la famiglia.

Il 9 novembre 2008 suor Caterina Giraudo, 67 anni, e suor Maria Teresa Olivero, 60, religiose del movimento “Padre De Foucauld” di Cuneo, sono state sequestrate a El Wak in Kenya e portate in Somalia. Sono ancora in mano ai loro rapitori.

Il primo luglio 2008 cinque operatori somali dell’ong italiana Acqua per la vita fondata da Elio Sommavilla vengono rapiti in Somalia, a est di Mogadiscio. Non si sa nulla sulla loro sorte.

Il 21 maggio 2008 Giuliano Paganini e Jolanda Occhipinti (66 anni di Pistoia, 51 di Ragusa) e il loro collega somalo Abdirahaman Yussuf Harale, vengono rapiti ad Aw Deghle, a sud di Mogadiscio, in Somalia. Stavano lavorando a un programma di sviluppo agricolo per conto dell’Ong italiana Cins. Liberati il 6 agosto.

 

Leggi QUI l’inchiesta pubblicata su Vita

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