Politica

Uk: David Cameron, la Thatcher del non profit

Il leader conservatore ha presentato oggi il suo piano per il terzo settore. «Serve una rivoluzione come nel '79»

di Gabriella Meroni

Le charity inglesi «faranno notevoli profitti» gestendo servizi pubblici: è quanto ha promesso il leader dei Conservatori David Cameron rivelando oggi quali sono i suoi progetti per il terzo settore. Lo scrive il Guardian.

Cameron ha aggiunto che chiederà ai dipendenti del settore pubblico di investire alcune ore di lavoro nel volontariato, e ha accusato il Labour di aver «frenato» il potenziale del settore non profit, diminuendo i finanziamenti e obbligandolo a rispettare standard decisi dal governo. «Io libererò il non profit», ha promesso.

Secondo il Guardian, la recente uscita di Cameron è l’ultima mossa di una strategia ben precisa che punta a presentare il leader dei Tories come nuovo motore delle politiche sociali, e ha coinciso con il lancio da parte del governo della consultazione pubblica su come far crescere l’autostima dei volontari che operano nel settore sociosanitario. Phil Hope, sottosegretario di Gordon Brown, ha così commentato la visione di Cameron: «I Conservatori buttano in acqua le associazioni senza sapere se sanno nuotare».

Il piano di Cameron è ambizioso. Le organizzazioni non profit non potranno ampliare il proprio raggio di azione se non dimostreranno di saper generare profitti dai servizi che gestiscono, come per esempio le scuole. Presentando il proprio libro bianco sulle charity, Cameron ha affermato che secondo recenti ricerche solo il 12% delle organizzazioni ha entrate sufficienti a coprire i costi del servizio pubblico erogato, e che i tentativi di innovazione sono stati ingessati dalle regole imposte dal governo. Secondo la proposta dei Tories, il volontariato dovrà essere messo in grado di competere alla pari, nell’offerta dei servizi pubblici, con le imprese private, e di scegliere come erogare i servizi stessi. In cambio, le charity beneficeranno di contratti a lungo termine e di regole più semplici, in grado di attirare le donazioni dei cittadini. Saranno inoltre creati nuovi distretti di imprese sociali per incoraggiare gli investimenti nelle aree depresse.

Cameron ha concluso: «Ogni giorno abbiamo nuove prove del peggioramento della nostra società. Le sfide sociali che viviamo ora sono un’emergenza pari alla crisi economica che la Gran Bretagna affrontò nel 1979. E oggi come allora la portata della sfida richiede una radicale riforma di stampo conservatore. La grande differenza di oggi sta nel ruolo dello Stato: Gordon Brown è convinto che debba controllare tutto, noi crediamo nella responsabilità della società. Come diceva Margaret Thatcher: non c’è niente come la società». Cameron ha anche aggiunto che ci vorranno anni per costruire le capacità del non profit, ma che questa sarà «una delle maggiori ambizioni del prossimo governo conservatore».

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