Mondo

Uganda: mille colpiti dalle mine in cinque anni

Lo rivela il nuovo rapporto della campagna itnernazionale per la messa al bando delle mine

di Emanuela Citterio

Negli ultimi cinque anni in Uganda a causa dello scoppio di mine antiuomo sono morte 425 persone e 385 hanno subito amputazioni. A fornire i dati è il nuovo rapporto della Campagna internazionale per la messa al bando delle mine che ha diffuso il rapporto 1999-2004. La maggior parte delle vittime abitava nei distretti del nord dove da 18 anni imperversa la guerriglia del sedicente ?Esercito di resistenza del signore? (Lra) che avrebbe disseminato la maggior parte degli ordigni; alcuni casi si sono riscontrati anche nelle aree occidentali del Paese. A riportare la notizia oggi è l’agenzia Misna evidenziando come le cifre riportate sono probabilmente solo una parte dei casi reali, poiché le persone non sempre segnalano alle autorità tutti gli incidenti avvenuti. La Campagna internazionale per la messa al bando delle mine (International campaign to ban landmines- Icbl) è un?organizzazione non governativa diffusa nei cinque continenti e con sede centrale in Canada; il suo scopo è verificare il rispetto del Trattato di Ottawa – che vieta la produzione, la vendita, l?uso e lo stoccaggio delle mine – da parte dei 143 Paesi firmatari, tra cui l?Uganda, e di sollecitare l?adesione delle 42 nazioni che ancora non l?hanno fatto.


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