Mondo

Uganda: i leader religiosi denunciano il disinteresse Onu

“Perché il Consiglio di Sicurezza non ha inserito la questione nordugandese nella propria agenda?” ha domandato l'arcivescovo cattolico

di Benedetta Verrini

Ieri sera a Gulu, capoluogo del Nord Uganda, i leader religiosi cattolici, anglicani, ortodossi e musulmani si sono riuniti in una conferenza stampa per denunciare la situazione gravissima in cui versa la popolazione civile. Ne dà conto in un lancio odierno l’agenzia Misna (www.misna.org). Come è noto, la zona è in preda alle scorrerie della Lord Resistence Army-Lra, il movimento di Joseph Kony, che devasta e rapisce minori per assoldarli nel suo esercito. L?arcivescovo cattolico, monsignor John Baptist Odama, a nome dell?Arlpi (Acholi Religious Leaders? Peace Initiative), ha spiegato le ragioni che hanno spinto i capi delle religioni monoteistiche presenti nell?insanguinata regione a mobilitarsi in favore dei minori, accettando, dall?inizio della settimana, di trascorrere le notti con loro all?addiaccio in segno di solidarietà. Sono oltre 20mila i bambini che, soprattutto dal luglio scorso, si riversano al tramonto nel centro città, nelle parrocchie, o nell?ospedale missionario di Lachor per trovare riparo dalle scorribande degli ?olum? (?erba? in lingua acholi), i feroci ribelli del sedicente Esercito di resistenza del signore (Lra). Il presule, in un accorato appello, si è rivolto alla Comunità internazionale. ?Perché il Consiglio di Sicurezza dell?Onu non ha inserito la questione nordugandese nella propria agenda?? ha domandato ai presenti, denunciando anche la latitanza dell?Unione africana (Ua).


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