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Uganda: disordini dopo arresto capo opposizione

Besigye, rientrato a Kampala il mese scorso, è in carcere con l'accusa di aver svolto attività sovversive contro il governo di Museveni, che ha definito "dittatura".

di Chiara Brusini

Secondo giorno di disordini a Kampala dopo l’arresto del leader dell’opposizione Kizza Besigye, rientrato nel paese il mese scorso dopo quattro anni trascorsi in esilio in Sudafrica. Le autorità di Kampala accusano Besigye e altre 22 persone di tradimento, per aver “progettato di rovesciare il governo ugandese con l’uso delle armi”. La polizia ha usato gas lacrimogeni e proiettili di gomma contro i sostenitori del Forum per il cambiamento democratico (Fdc), il partito guidato da Besigye, radunatosi nel centro di Kampala per protestare contro una misura che viene interpretata come un tentativo di ostacolare la candidatura del proprio leader alle elezioni presidenziali in programma l’anno prossimo. “E’ solo spazzatura – ha detto alla Bbc il capo della polizia ugandese, il generale Kale Kayihura – non ha niente a che fare con la politica”. Besiye è accusato di attività sovversive contro il governo di Yoweri Museveni, in base alle prove raccolte con l’arresto di alcuni ribelli nella zona orientale della Repubblica democratica del Congo, ha precisato Kaihura. Prove che confermerebbero la sua adesione all’Esercito di Redenzione del popolo (People’s Redemption Army), il nuovo gruppo di ribelli ugandesi che avrebbe le sue basi proprio nell’est della Repubblica democratica del Congo. Besigye ha negato ogni accusa. Se riconosciuto colpevole rischia la pena di morte. Oggi il leader dell’opposizione dovrebbe comparire davanti all’Alta Corte. Ex medico del presidente, Besigye si candidò alle elezioni presidenziali del 2001 che confermarono Museveni alla guida del paese. Dopo la sconfitta, il leader dell’opposizione decise di riparare in Sudafrica temendo per la propria incolumità. Al suo rientro in Uganda ha dichiarato alla stampa che era giunto il momento di tornare per porre fine a quella che ha definito “la dittatura”. Le autorita’ gli avevano garantito la possibilita’ di tornare rimpatriare, senza escludere la possibilita’ di un suo arresto. Besigye e’ considerato l’avversario piu’ credibile contro Museveni alla presidenziali del 2006. ”Sono innocente ed e’ ormai evidente che siamo di fronte a un regime fascista” ha detto il capo dell’opposizione, rientrato solo 3 settimane fa da un esilio auto-imposto in Sudafrica. Il suo partito, intanto, ha ribadito ancora stamani che Besigye restera’, anche dal carcere, il candidato del Fdc alle prossime elezioni presidenziali. In base alla legge ugandese, infatti, finche’ non sara’ condannato Besigye e’ da considerarsi formalmente innocente e potra’ quindi partecipare alle elezioni, anche da una cella.


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