Mondo

Uganda: altri passi avanti verso la pace

Il capo dei negoziatori di pace, Betty Bigombe, ha riferito al quotidiano 'Monitor' di aver avuto una conversazione telefonica con Joseph Kony, leader dell'Lra

di Paolo Manzo

Nuovi passi avanti verso i colloqui di pace tra il governo ugandese e il gruppo ribelle del Lord Resistence Army, impegnati da 18 anni in una sanguinosa guerra civile. Il capo dei negoziatori di pace, Betty Bigombe,ha riferito al quotidiano ‘Monitor’ di aver avuto una conversazione telefonica con Joseph Kony, leader dell’Lra, ma non ha voluto rilasciare ulteriori dettagli. Il governo ugandese ha concesso da alcuni giorni un cessate il fuoco, il cui termine e’ previsto per domani, nelle roccaforti dei ribelli, per dare loro l’opportunita’ di valutare una possibile fine delle ostilita’. Il ministro della Difesa, Amama Mbabazi, ha affermato che i colloqui di pace saranno avviati solo quando i ribelli accetteranno alcune condizioni, tra cui la loro concentrazione nelle aree in cui attualmente e’ in atto il cessate il fuoco. Dal canto loro, i ribelli hanno fatto richiesta affinche’ la tregua sia estesa a oltre 100 giorni, prima di dare il via alle trattative di pace.

”Abbiamo perso cosi’ tante vite in questo conflitto, senza contare l’enorme numero di sfollati. Facciamo appello affinche’ tutti accettino la nuova manovra, dimentichino il passato e preghino per il perdono e la riconciliazione”, ha detto Mathew Odongo, Vicario di Gulu. Un deputato delle Nazioni Unite ha recentemente definito il conflitto in Uganda la piu’ grande emergenza umanitaria ignorata nel mondo. Circa 1,6 milioni di persone sono state costrette a lasciare le loro case nel nord del paese, senza contare il dramma di migliaia di bambini rapiti dall’Lra.

17 centesimi al giorno sono troppi?

Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.