Mondo
Ue: sempre più vicina la prospettiva d’ingresso della Turchia
Gran Bretagna e Germania hanno già espresso il loro sì. Cauto Prodi: "La Turchia accolga le regole e principi fondamentali, in particolare il rispetto per i dirtti umani"
La Turchia lanciata verso l’ingresso in Europa. I segnali diplomatici sono inequivocabili: ieri il ministro degli esteri britannico Jack Straw, in visita ad Ankara, ha espresso il pieno appoggio della Gran Bretagna all’ingresso della Turchia nell’Unione: ”La membership della Turchia nell’Ue e’ senz’altro benefica per l’Ue. Noi daremo alla Turchia ogni genere di aiuto nel suo processo europeo e a fine anno l’Ue dovra’ fissare la data di inizio del negoziato di adesione”, ha detto Straw in una conferenza stampa congiunta con il suo omologo turco Abdullah Gul tenuta dopo un loro incontro. La settimana scorsa anche il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder espresse il suo pieno appoggio ad Ankara aggiungendo anche di prevedere che a fine anno l’Ue potrebbe fissare la data di inizio del negoziato ”tra marzo e giugno 2005”.
Più cauto solo il presidente della Commissione europea, Romano Prodi, che ha dichiarato come il giudizio dell’Unione sulla Turchia si basera’ ”esclusivamente su un esame approfondito della capacita’ turca di rispettare i criteri decisi. Ne’ piu’ ne’ meno di tutti gli altri paesi che hanno chiesto di entrare nell’Unione”. Intervenendo ad un seminario organizzato dal gruppo dei liberali europei all’Europarlamento sul ruolo dell’Europa dopo l’allargamento, Prodi ha detto: ”Quando sono stato nominato presidente della Commissione ho preso una decisione prioritaria e cioe’ che in questi cinque anni dovevamo assicurare il successo dell’allargamento dell’Unione. E sono orgoglioso di dire che ci siamo riusciti”, ha detto Prodi nel suo intervento incentrato sull’allargamento e sui rapporti transatlantici. ”La Turchia – ha sottolineato Prodi – ha fatto grandi passi sul tema delle riforme, abolendo l’uso della tortura, facendo progressi nella liberta’ di religione, espressione e associazione e ridefinendo il ruolo delle forze armate nel sistema politico”. ”L’Ue – ha ribadito il presidente dell’euroesecutivo – si aspetta dalla Turchia che accolga le regole e principi fondamentali, in particolare il rispetto per i dirtti umani, che fanno parte del nostro patrimonio”.
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