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UE: inasprite pene contro pirateria e contraffazione

Illustrate oggi alla stampa dal vicepresidente della Commissione Franco Frattini

di Redazione

Almeno quattro anni di carcere, multe a partire dai centomila euro, squadre investigative transnazionali. Sono gli strumenti proposti dalla Commissione Europea per fronteggiare i sempre più dilaganti reati in materia di contraffazione e pirateria nell’Unione Europea. Ad annunciarlo, è stato il vicepresidente dell’esecutivo Ue e commissario per la Giustizia, Libertà e Sicurezza, Franco Frattini. Il vicepresidente si è presentato alla stampa mostrando su un tavolo davanti a sè una serie di prodotti contraffatti venduti sul mercato europeo. Frattini ha spiegato che si tratta di un progetto di direttiva comunitaria e di una proposta di decisione quadro per la lotta contro i reati in materia di proprietà intellettuale. Il commissario ha sottolineato come ”le nuove misure proposte dalla Commissione mirano, anzitutto, a promuovere un ravvicinamento delle legislazioni penali nazionali e a migliorare la cooperazione europea, al fine di lottare efficacemente contro gli atti di contraffazione e di pirateria, frequentemente commessi da organizzazioni criminali”. Il commissario ha ricordato come la contraffazione, la pirateria e i reati contro la proprieta’ intellettuale abbiano ”registrato un incremento considerevole in questi ultimi anni, nuocendo gravemente a numerosi settori dell’economia europea”. Per Frattini, il ravvicinamento del diritto penale degli stati membri nel settore della contraffazione e della pirateria costituirà quindi ”una piattaforma minima per condurre tutti insieme un’azione incisiva”. La proposta di decisione quadro dell’esecutivo Ue stabilisce il livello minimo delle sanzioni penali a quattro anni di detenzione nel caso in cui l’infrazione sia commessa nell’ambito di un’organizzazione criminale o comporti un rischio per la salute o la sicurezza degli individui. Quanto all?ammenda, il commissario ha spiegato che potrà oscillare ”dai centomila ai trecentomila euro, ma i singoli stati possono anche decidere di essere piu’ severi rispetto ai livelli stabiliti a Bruxelles”. Frattini, ha inoltre spiegato la Commissione, punta a costituire squadre investigative di più paesi che possono condurre indagini transazionali. ?Vogliamo impegnare i 25 stati membri – ha affermato il vicepresidente dell’esecutivo Ue – ma l?iniziativa può anche essere un buon terreno per sperimentare la cooperazione tra le autorità doganali degli stati membri”. Frattini ha infine affermato di contare ?sul Parlamento Europeo per avere un?azione rapida?.


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