Politica
UE: Il servizio civile europeo al cuore dell’agenda sociale della presidenza italiana
Ieri il sottosegretario al Lavoro con delega al Terzo Settore, Luigi Bobba, a Bruxelles per presentare l’agenda sociale del semestre di Presidenza italiana. “C’è grande interesse per il servizio civile europeo”, assicura Bobba in un’intervista rilasciata a Vita.it al termine della sua audizione presso il Parlamento UE
Ieri il Sottosegretario al Lavoro con delega al Terzo Settore, Luigi Bobba, ha presentato al Parlamento Europeo le priorità del semestre di Presidenza Italiana che si concluderà a dicembre 2014. Bobba ha evidenziato il ruolo centrale del Servizio Civile Europeo, al quale la Presidenza Italiana dedicherà un evento che si svolgerà a Milano il 30 e 31 ottobre 2014.
Sottosegretario, come si intende promuovere il Servizio Civile Europeo durante il semestre di presidenza italiana. Quali sono gli obiettivi da raggiungere entro dicembre?
Faremo sicuramente tesoro delle migliori esperienze di Servizio Volontario Europeo, che è altra cosa rispetto al Servizio Civile Europeo ma ha forti analogie e similitudini con quest’ultimo. Un ruolo di fondamentale importanza rivestirà il progetto pilota sperimentale finanziato dalla Commissione Europea di cui l’Italia è capofila. Quest’ultimo vedrà una sperimentazione di Servizio Civile Europeo in Italia, Germania e Francia e darà un forte incoraggiamento affinché l’iniziativa del 30 e 31 ottobre porti ad una riflessione e proposta strutturata tale da essere recepita nel documento finale della Presidenza Italiana. Ho trovato grande interesse attorno a questa tematica, anche se non ha ancora una precisa base normativa a livello europeo. Credo che occorra un po’ di coraggio, per cui ci stiamo lavorando seriamente.
In cosa consisterà il progetto pilota?
La Commissione ha finanziato una sperimentazione in tre diversi paesi con altri quattro paesi osservatori, affinché circa 600 giovani (200 per paese, ma in numeri sono ancora in fase di discussione) possano fare già un’esperienza di servizio civile in più paesi, cioè in una dimensione europea. I quattro paesi osservatori saranno Repubblica Ceca, Lettonia, Regno Unito e Lussemburgo. Il fatto che la Commissione abbia deciso di finanziare un’operazione del genere è chiaro segnale del fatto che una strada si può aprire a favore del Servizio Civile Europeo, come ha anche sottolineato il Presidente del Consiglio, durante il suo discorso di inaugurazione del semestre di presidenza, dando una forza politica al tema che non vogliamo disperdere.
di Joshua Massarenti (in collaborazione con Evelina Urgolo)
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