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Ue: è legge la normativa sulla firma digitale
In Italia era già stata riconosciuta dalla Bassanini Uno
Dopo un iter durato oltre due anni, la Ue ha finalmente approvato la legge europea che attribuisce validità giuridica alla firma digitale. I cittadini, i professionisti, le imprese e la Pubblica Amministrazione potranno trasmettere e ricevere per via telematica atti e documenti autenticati, effettuare transazioni sicure e certificate via Internet, ottenere concessioni, licenze e autorizzazioni solo pigiando un tasto del computer.
La firma digitale ed è un particolare tipo di firma elettronica che utilizza la tecnica della crittografia a doppia chiave: una privata, che solo il possessore conosce, ed una chiave pubblica accessibile da chiunque consultando appositi elenchi. In pratica, con la chiave pubblica si possono veicolare via pc informazioni che solo il destinatario sarà poi in grado di decodificare attraverso la chiave privata. Inutile dire che con l’avvento della firma digitale, che certifica l’autenticità di un documento, si configura una sorta di rivoluzione che promette di snellire gli iter burocratici con conseguente risparmio di tempo, di denaro e, perché no, di stress. Da un punto di vista legislativo l’Italia è stata su questo fronte il paese più all’avanguardia in Europa, grazie alla legge 513/97, la cosiddetta Bassanini-uno, che ha sancito la validità giuridica della firma digitale tanto nel settore pubblico che in quello privato. Per l’applicazione pratica della normavita, sono stati istituiti in Italia gli enti certificatori che hanno appunto la funzione di certificare le chiavi, sia pubblica sia privata. In tal senso, è stato creato un registro al quale i certificatori si devono iscrivere.
L’Albo è nelle mani dell’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione (AIPA) che ha il compito di verificare, attraverso un monitoraggio permanente, la continuità dei requisiti richiesti ai certificatori. Una normativa simile a quella varata a Bruxelles è in vigore negli Stati Uniti e in Giappone.
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