Economia

Ue: Confcoop-Lega, dal Trattato stimoli per libertà e protezione sociale

Lo auspicano con una nota congiunta le due centrali cooperative

di Francesco Agresti

?La firma del Trattato costituzionale rappresenta il punto di arrivo e di necessario consolidamento del percorso di costruzione dell’Unione Europea; segna una svolta e un salto di qualita’ sia ai fini di una maggiore coesione politica, economica e sociale, sia come progetto politico ed istituzionale consapevole, radicato in valori e diritti condivisi?. Lo affermano in una nota congiunta Confcooperative e Legacoop ?L’impianto costituzionale sancito nel Trattato?, prosegue la nota, ?potra’ favorire un processo identitario piu’ rapido, un sistema decisionale piu’ efficace per il governo dell’economia e per accrescere la competitivita’ strutturale dell’Unione, per l’affermazione di una nuova politica di sicurezza. Le cooperative, che si ispirano a valori di partecipazione, solidarieta’, responsabilita’ condivisa, guardano con interesse e fiducia alla nuova fase che si apre, in cui potranno ulteriormente rafforzare il loro impegno in favore della democrazia economia?. Con i loro cinque milioni di addetti e gli oltre 140 milioni di soci, le 300.000 cooperative presenti in tutti i paesi dell’Unione forniscono un contributo importante alla crescita della ricchezza e dell’occupazione, rafforzano la coesione sociale attraverso i loro principi di solidarieta’ e mutualita’, danno risposte efficaci ai nuovi bisogni della societa’. Particolarmente rilevante e’ poi il ruolo che le cooperative potranno avere in seguito all’allargamento ad Est, favorendo la crescita economica e lo sviluppo sociale dei nuovi aderenti all’Unione. Le cooperative auspicano, pertanto, che il Trattato costituzionale possa costituire la cornice per una nuova strategia dell’Unione che punti a salvaguardare gli spazi di liberta’ dei cittadini e delle imprese e contemperi le esigenze di una accresciuta competitivita’ complessiva con i principi della responsabilita’ e della democrazia, valorizzando il contributo che l’impresa cooperativa puo’ dare in questa direzione, tutelando i diritti e aggiornando, senza snaturarlo, il modello europeo di protezione sociale.


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