Cultura
UE: cartello ong chiede modifica articolo I-27 del Trattato
L'emendamento proposto dalla Presidenza italiana all'articolo I-27 del Trattato non è accettabile dicono Terre des homme, Aizione Aiuto, AMREF, Save The Children
di Paul Ricard
In occasione della riunione del 28-30 novembre, la Presidenza italiana ha
proposto di riaprire la discussione sulle parti che definiscono il ruolo
del Ministro degli Affari Esteri dell’Unione. L’emendamento proposto dalla
Presidenza italiana all’articolo I-27 del Trattato non è accettabile poiché
renderebbe gli obiettivi della Politica estera e di sicurezza comune
superiori alle altre politiche che definiscono l’insieme delle relazioni
esterne dell’Unione; la Cooperazione allo sviluppo e l*Aiuto umanitario non
sarebbero che uno strumento della Politica estera e di sicurezza comune.
Le nostre Associazioni si uniscono alla voce della società civile europea
che si oppone alle modifiche all* art. I-27 del Trattato per una
Costituzione europea avanzate dalla Presidenza italiana.
Anche la Commissione Europea è dell*opinione che il testo dell*articolo
I-27 dovrebbe rimanere così come oggi proposto nel Trattato.
Sebbene una certa coerenza è desiderabile, le componenti che definiscono le
relazioni esterne “commercio, cooperazione allo sviluppo e aiuto
umanitario” hanno un carattere indipendente, che non deve essere
sottomesso alle esigenze della sola Politica estera e di sicurezza comune.
Infatti, l*efficacia dell’Unione Europea come attore nel quadro degli
equilibri mondiali risiede nella sua capacità di agire sul complesso delle
relazioni esterne, che se ridotto al minimo comune denominatore della
Politica estera e di scurezza perderebbe la sua forza.
La proposta italiana suggerisce, inoltre, che il metodo della collegialità
praticato dalla Commissione non deve essere applicato al Ministro degli
Affari Esteri dell’Unione (articolo I-27 della bozza del trattato europeo),
quando questi interviene su materie comunitarie, quali quelle della
Cooperazione allo Sviluppo o del Commercio, e dovesse valutarne la non
coerenza con le Politica di sicurezza ed estera comuni. Questo creerà
un’Unione Europea non trasparente ed incontrollabile, debole sul piano di
principi democratici. Non c’è un meccanismo di controllo del Parlamento
Europeo sul Ministro degli Affari Esteri, che non sarà legato al rispetto
del principio dell*indipendenza che è proprio della Commissione. Tutto
questo è contrario a quanto stabilito dalla Conferenza Intergovernativa di
Laeken, ovvero l’adozione di un Trattato che faccia progredire sulla strada
della democrazia, che avvicini l’Europa ai suoi cittadini. Questo non può
essere accettato.
Chiediamo al Governo italiano di non proseguire oltre nella richiesta di
modifica dell*articolo I-27 del Trattato per una Costituzione europea.
Marco De Ponte,
Segretario Generale Azione Aiuto
Per Thomas Simmons, Direttore – AMREF
Emilia Romano, Responsabile Raccolta Fondi Save The Children
Raffaele Salinari, Direttore – Terre des Hommes
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