Formazione

Ue: bilancio, posizioni ancora distanti, il nodo è l”’Uk rebate”

Il confronto tra i 25 ministri degli esteri della Ue sulle prospettive finanziarie 2007-2013 non ha prodotto ''passi in avanti significativi''.

di Chiara Brusini

Rispetto al momento in cui i negoziati si sono bruscamente interrotti nel giugno scorso ”Le posizioni restano distanti, ognuno ha oggi ribadito la propria posizione”, hanno sottolineato le fonti. La presidenza britannica di turno della Ue intende pero’ fare ogni tentativo per arrivare con un compromesso al vertice di dicembre e non viene esclusa l’ipotesi di un consiglio degli esteri straordinario che potrebbe tenersi tra il 21 novembre e il 12 dicembre. Uno degli ostacoli piu’ grandi all’intesa tra i 25, resta il ‘rebate’ britannico, lo sconto ottenuto da Londra al momento dell’ingresso nella Ue, nel 1984. La Francia ne chiede l’abolizione. E anche l’Italia, che lo considera una distorsione, ne chiede – hanno riferito fonti europee – ”una grande revisione”. L’Italia continua anche a ritenere ”inaccettabile” l’attuale ripartizione dei fondi di coesione, che penalizza soprattutto il Meridione. Il ministro degli esteri inglese Jack Straw ha ribadito che la Gran Bretagna e’ pronta a ridiscutere dello sconto, se si riapre la discussione su altre distorsioni. In pratica, se si riapre il capitolo delle spese agricole (Cap), sul quale c’e’ il veto francese. La Spagna ha ribadito la propria opposizione all’attuale proposta di ripartizione dei fondi di coesione (aiuti alle regioni piu’ povere), mentre Germania, Olanda e Svezia (grandi contribuenti netti alla casse comunitarie) hanno reiterato la necessita’ di diminuire i loro versamenti. La Polonia, da parte sua, ha minacciato di chiedere ”una compensazione”, calcolata sul tasso di interesse, per il tempo perduto nella possibilita’ di accedere pienamente alle risorse comunitarie. Piu’ l’intesa sul nuovo bilancio slitta infatti e piu’ si allungano i tempi nei quali la Polonia, e gli altri nuovi Stati membri, possono cominciare ad usare 160 miliardi di euro di fondi a loro destinati. La presidenza britannica ha presentato un documento molto scarno, senza cifre, che propone una riflessione su tre punti: modernizzazione del bilancio, clausola di revisione per cambiarne la struttura, risorse proprie. La Finlandia, insieme alla Commissione Ue, ha chiesto pero’ ” piu’ concretezza” sollecitando una proposta con cifre. La tabella di marcia del dibattito prevede un nuovo appuntamento per mercoledi’ 9 novembre, tra gli ambasciatori degli Stati membri presso la Ue, ed un altro ancora il 17 novembre. Il 21 si riuniranno ancora i ministri degli esteri che potrebbero essere convocati ancora in modo straordinario, in una sorta di conclave, prima dell’ultimo appuntamento previsto in agenda per il 12 dicembre. Il vertice dei capi di Stato e di governo si terra’ a Bruxelles il 15 e il 16 dicembre.


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