Formazione

Ue, Amnesty: illegati proposte su asilo politico

Se ne parlerà al vertice di Salonicco, ma l'associazioni non fa sconti: "le politiche in materia di profughi al di fuori del confini comunitari violano il diritto internazionale"

di Redazione

”Illegali e impraticabili”, cosi’ Amnesty International definisce le proposte e le politiche in materia di asilo politico al di fuori del territorio comunitario che, presentate dalla Gran Bretagna e dalla Commissione Europea, saranno valutate durante il vertice di Salonicco dell’Unione Europea. In uno studio di 40 pagine, Amnesty afferma che ” l’aspetto piu’ grave, comune a queste proposte, e’ che non viene presa in considerazione la loro legalita’ rispetto non solo alla Convenzione del 1951 sui rifugiati ma anche ad altri standard del diritto internazionale in materia di asilo politico”. Al vertice di Salonicco, riferisce un comunicato dell’organizzazione internazionale, si decideranno anche le future priorita’ del sistema comune europeo in materia di asilo. E per questo Amnesty ha diffuso una lettera aperta in cui critica i Quindici per la mancanza di visione, per il pensiero a breve termine e la strabordante enfasi sul controllo e la repressione che caratterizzano l’atteggiamento dell’Ue in materia di asilo politico. Amnesty sottolinea che nelle proposte avanzate da Gran Bretagna, Commissione Europea e Alto Commissariato delle Nazioni Unite sui Rifugiati per esaminare in sede extra-territoriale le domande di asilo politico, vi e’ una serie di carenze sul piano legale e si chiede se davvero queste proposte costituiscano una visione genuina e basata sui principi di divisione degli oneri e delle responsabilita’. Queste proposte, evidenzia Amnesty, potrebbero di fatto favorire l’immigrazione illegale piuttosto che limitarla. L’organizzazione elenca infine una serie di raccomandazioni per i capi di Stato e di governo che parteciperanno al vertice di Salonicco: – individuare una direzione chiara e inequivoca per lo sviluppo di strategie in tema di protezione piuttosto che consentire che la preoccupazione per i propri interessi domini il modo in cui rispondere ai movimenti di persone verso l’Europa; – sviluppare un approccio coerente che assicuri adeguata protezione ai rifugiati e sostegno alle loro esigenze umanitarie anziche’ esplorare i modi per trasferire la responsabilita’ a Stati vulnerabili; – in particolare, evitare ogni impegno finanziario che permetta l’attuazione di controverse proposte per istituire centri di transito nei quali prendere in considerazione le domande di asilo politico.


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