Sostenibilità

Ue & Ambiente: procedura d’infrazione contro l’Italia

Lo ha deciso la Commissione europea, dopo una serie di segnalazioni riguardanti la protezione dell'habitat naturale a Enna e l'impatto ambientale della tangenziale sud a Treviso

di Benedetta Verrini

La Commissione europea avvierà procedimenti d’infrazione contro Francia, Spagna e Italia per l’omessa comunicazione di chiarimenti circa possibili violazioni della normativa comunitaria in materia ambientale. L’annuncio, apparsa sul sito dell’Unione europea martedì 3 dicembre, riporta che i procedimenti sono scattati dopo che la Commissione aveva ricevuto una serie di denunce su presunte violazioni, e aveva chiesto ai tre Stati membri ulteriori informazioni, ma senza ottenere risposta. La mancata cooperazione dei suddetti Stati membri costituisce una violazione dell’articolo 10 del trattato CE, che sancisce il principio della leale cooperazione degli Stati membri con la Commissione per conseguire gli obiettivi del trattato. Francia, Spagna e Italia riceveranno una lettera di costituzione in mora (prima fase del procedimento d’infrazione ai sensi dell’articolo 226 del trattato CE). Qualora i suddetti Stati non rispondano in modo soddisfacente entro due mesi la Commissione potrà inviare richieste formali ai tre Stati membri (nella forma dei cosiddetti ‘pareri motivati’, la seconda fase del procedimento d’infrazione) per costringerli ad adempiere agli obblighi del trattato. Nel commentare le decisioni, il Commissario per l’ambiente Margot Wallström ha dichiarato: “Quando gli Stati membri non forniscono tempestivamente le informazioni richieste, la Commissione non può trattare adeguatamente le denunce in materia di ambiente presentate dai cittadini. Pertanto intendo sollecitare Francia, Spagna e Italia a collaborare come è loro dovere.” Le regole interne della Commissione prevedono che la Commissione registri sistematicamente e effettui indagini sulle denunce riguardanti possibili violazioni del diritto comunitario. Le denunce in materia di ambiente costituiscono una grossa percentuale di tutte le denunce ricevute dalla Commissione. Ai sensi dell’articolo 10 del trattato CE per l’istruttoria delle denunce è necessaria la cooperazione attiva degli Stati membri, in particolare per chiarire i fatti e per stabilire le posizioni ufficiali. Nonostante i solleciti, Francia, Spagna e Italia non hanno ancora fornito informazioni sulle questioni riguardanti, per la Francia, il lago di Canet nei Pirenei (la denuncia riguarda il deterioramento in seguito all’inquinamento e ai lavori antialluvione) e la minaccia agli habitat dei pascoli a Soultzeren, Haut-Rhin, (Alsazia). Per la Spagna, un progetto concernente i rifiuti nei pressi di una zona residenziale di Barcellona e il Piano di sviluppo urbano per Cartagena (Murcia) e lo scarico delle acque reflue dalla città di Almendralejo, Badajoz, e discariche di acque reflue dall’agglomerato delle isole Menores in Murcia. Per l’Italia, il provvedimento parte da una segnalazione sul trasferimento idrico dal lago Ancipa al lago Pergusa ad Enna. Nella denuncia si afferma che non è stato valutato l’impatto ambientale di un progetto per il condotto idrico dal lago Ancipa al lago Pergusa e che esso potrebbe danneggiare un sito protetto per la conservazione degli uccelli selvatici, il che costituirebbe una violazione della direttiva sulla valutazione dell’impatto ambientale (85/337/CEE) e della direttiva sulla conservazione degli uccelli selvatici (79/409/CEE). C’è poi il progetto stradale della Tangenziale Sud a Treviso, per cui si denuncia l’omessa valutazione dell’impatto ambientale sul progetto stradale a 4 corsie (la “Tangenziale Sud”) nei comuni di Conegliano e di San Vendemiano a Treviso, il che costituirebbe una violazione della direttiva relativa alla valutazione dell’impatto ambientale (85/337/CEE). Il contesto normativo di base Direttiva sugli uccelli La direttiva sulla conservazione degli uccelli selvatici costituisce il primo atto legislativo dell’Unione europea in materia di conservazione dell’ambiente. Essa definisce un quadro normativo completo per la protezione delle specie di uccelli selvatici dell’Unione europea. Il sistema è articolato in varie componenti tra loro collegate. Una concerne la conservazione degli habitat e prescrive la designazione di zone di protezione speciale (ZPS) per gli uccelli migratori e per altre specie di uccelli selvatici vulnerabili. La direttiva di valutazione dell’impatto ambientale La direttiva 85/337/CEE, modificata dalla direttiva 97/11/CE impone agli Stati membri di eseguire una valutazione di impatto ambientale (VIA) per determinati progetti pubblici e privati prima della loro autorizzazione, qualora essi possano avere effetti significativi sull’ambiente. L’obiettivo di una VIA è individuare e descrivere l’impatto ambientale dei progetti nonché valutarli per poterne prevenire o mitigare gli effetti. Durante la procedura VIA il pubblico può intervenire ed esprimere le sue preoccupazioni ambientali in merito al progetto. La procedura di autorizzazione deve tener conto dei risultati della consultazione.


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