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Ue: accordo di liberalizzazione settore difesa
Un accordo tra 22 paesi dell'Unione prevede la pubblicazione a livello europeo di tutti i bandi d'appalto nel settore militare. Solo Spagna, Ungheria e Danimarca si sono astenute
di Giulio Leben
Il comunicato è quello dell’Agenzia europea della Difesa (EDA), datato 22 maggio. “Il mercato della difesa” si legge “opererà sulla base del codice di condotta europeo, approvato dai ministri della difesa lo scorso novembre per regolare gli acquisti di materiale militare esentati dal normale regolamento transfrontaliero europeo”.
Insieme al codice delle best practices (approvato dai Ministri su 15 maggio scorso), il nuovo accordo estenderà i benefici di concorrenza alle imprese più piccole che non possono competere direttamente, ma potranno così diventare subappaltatori.
L’accordo è stato sviluppato in stretta concertazione con l’industria. Soltanto l’Ungheria e la Spagna hanno esercitato la loro opzione di non aderire inizialmente, anche se entrambe hanno indicato la possibilità di farlo successivamente. Mentre la Danimarca, che non partecipa alle attività inerenti la sicurezza e la politica europea della difesa, e che non fa parte del EDA, non ha aderito.
“Ci rallegriamo che la stragrande maggioranza dei membri abbia aderito e che altri intendano farlo” ha dichiarato Nick Witney (EDA Chief Executive). “Questo accordo” ha aggiunto “creerà nuove opportunità per le aziende di tutt’Europa, rinforzerà la nostra difesa tecnologica e l’industria”.
L’accordo impegna i membri a regolare le offerte in modo giusto ed equo, e vale per tutti i fornitori, dandone pubblicazione per mezzo di un nuovo Bollettino elettronico (Electronic Bulletin Board), curato dall’Agenzia dper la Difesa europea, che regolerà così la trasparenza e gli obiettivi per la selezione degli offerenti e assegnatari dei contratti.
Gli stati membri che hanno sottoscritto l’accordo sono 22: Austria, Belgio, Cipro, Repubblica ceca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovacchia, Slovenia, Svezia e il Regno Unito.
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