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Ue, 105 milioni in aiuti diretti al popolo palestinese

«Se c’è una bolletta da pagare, la paghiamo»

di Matteo Manzonetto

«Se c?è una bolletta da pagare, la paghiamo»: così, molto prosaicamente, Emma Udwin, portavoce del Commissario alle Relazioni esterne Benita Ferrero Waldner, ha spiegato con che modalità sono stati sbloccati 40 milioni di euro destinati al pagamento delle spese energetiche dell?Autorità nazionale palestinese. Si tratta di una prima tranche di un pacchetto di 105 milioni che l?Ue destinerà ai palestinesi nei prossimi tre mesi, ovvero il periodo indicato nel meccanismo internazionale temporaneo messo a punto dal quartetto (Usa, Ue, Russia, Onu) e approvato dal Consiglio europeo.
Gli aiuti rispondono all?emergenza umanitaria in Palestina, ma lasciano volutamente fuori il controverso governo dell?Anp, in mano ad Hamas, e hanno l?obiettivo di fornire supporto diretto alla popolazione.
Altri 40 milioni per il sostegno diretto alle famiglie palestinesi più in difficoltà saranno erogati successivamente, dopo aver identificato i criteri di selezione dei più bisognosi, ha spiegato la Udwin. Altri 12 milioni sono previsti per l?assistenza tecnica ai servizi del presidente dell?Autorità palestinese, Abu Mazen che sarà l?interlocutore della comunità internazionale nella gestione del meccanismo, o ad altri enti autonomi palestinesi. I restanti circa 3 milioni di euro serviranno per coprire le spese europee per l?attuazione del progetto.
«Il meccanismo internazionale temporaneo», ha spiegato Ferrero Waldner, «porterà sollievo per quanto riguarda i bisogni di base urgenti. L?Ue sta mantenendo la sua promessa di continuare a essere un partner affidabile per il popolo palestinese. Saremo in grado di fare di più per i palestinesi se il loro governo si impegnasse a cercare la pace attraverso mezzi pacifici».

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