Guerra
Ucraina, tre persone su quattro sono povere
Dopo 36 mesi di bombardamenti migliaia di famiglie e bambini sono rimasti senza reddito, risparmi e reti di supporto. Gli stipendi sono scesi da una media mensile di 7mila grivne (184 $) nel 2022 a 5mila (132 $). Le donne e le ragazze rappresentano più della metà di coloro che necessitano di sostegno umanitario
di Redazione

Dopo tre anni di guerra intensa in Ucraina, tre persone su quattro affrontano difficoltà finanziarie nel Paese, soprattutto donne e bambini costretti a sopportare il peso della povertà più profonda e a lottare per permettersi cibo nutriente, vestiti o prodotti per l’igiene personale.
Dopo 36 mesi di bombardamenti e attacchi in tutto il Paese, migliaia di famiglie e bambini ucraini hanno subito privazioni indescrivibili. Molti di loro, infatti, non solo hanno perso i propri cari e le proprie case, ma sono rimasti senza reddito, risparmi e reti di supporto, non riuscendo ad inseguire i costi di un affitto, delle bollette e del cibo, aumentati vertiginosamente.
Infatti, secondo il Piano di risposta e bisogni umanitari 2025 dell’Ucraina guidato dalle Nazioni Unite, quasi il 75% delle persone nel Paese ha difficoltà ad arrivare a fine mese. Inoltre, altri dati diffusi dalle Nazioni Unite, indicano che le famiglie stanno ricorrendo a misure disperate per sopravvivere, come vendere le proprie case, chiedere soldi a estranei, ridurre la spesa sanitaria o accettare lavori ad alto rischio.
Le donne e le ragazze, che rappresentano più della metà di coloro che necessitano di sostegno umanitario, sono le più vulnerabili alla povertà e allo sfruttamento, in particolare le famiglie guidate da donne, che spesso hanno redditi più bassi e un accesso ridotto al cibo e all’assistenza sanitaria.
Nel Paese, milioni di persone hanno perso il lavoro e le donne sfollate sono le più colpite. Gli stipendi sono scesi da una media mensile di 7mila grivne (184 $ USA) nel 2022 a 5mila (132 $), a fronte di un aumento del prezzo del cibo: dal 2022 alimenti come cavoli, carote e patate hanno un costo più che raddoppiato. Si stima, quindi, che in Ucraina circa 5 milioni di persone, il 60% delle quali sono donne e bambini, affronteranno livelli di insicurezza alimentare nel 2025 e non avranno accesso regolare a cibo nutriente.
Un nuovo studio condotto da Save the Children su oltre 870 bambini e adulti nelle regioni colpite dal conflitto nel sud, est e nord dell’Ucraina, ha rilevato che il 55% delle persone affittuari di immobili non riesce a pagare il canone in tempo e il 46% degli intervistati ha richiesto un aiuto finanziario per coprire le spese delle utenze.
Lo studio ha anche fatto emergere che il 42% delle famiglie ha difficoltà ad accedere a prodotti per l’igiene personale come sapone, shampoo e asciugamani, e molte alcune donne e bambini sono costretti a dare priorità al cibo rispetto a questi prodotti. In aggiunta, oltre il 10% delle donne ha affermato di aver incontrato difficoltà ad avere prodotti per l’igiene mestruale.
Save the Children ha riscontrato quanto la povertà stia esasperando le famiglie e le stia spingendo a fare scelte difficilissime. Alcuni bambini che vivono in istituti hanno raccontato agli operatori di Save the Children che i loro genitori sono stati costretti a lasciarli lì per l’inverno per garantire loro un alloggio e del cibo. Ci sono anche casi di genitori che hanno affidato i loro figli a parenti in altri luoghi più sicuri mentre loro rimangono in aree più pericolose, in modo da poter continuare a lavorare per provvedere alle spese familiari.
Raisa*, 61 anni, sta crescendo la nipote quattordicenne, Yana*, in uno dei 1.800 rifugi collettivi in Ucraina, dove persone di età e sesso diversi spesso condividono dormitori, bagni e cucine comuni. La madre di Yana è morta prima della guerra e ora sono stati sfollati dalla regione di Donetsk dove avevano la loro casa.
«Sono cresciuta in una famiglia benestante e stavo bene con mio marito. Ma poi mio marito è morto. Un anno dopo, è morta mia figlia, la madre di mia nipote. E poi è iniziata la guerra… e ci siamo trovati in una situazione disperata. Abbiamo dovuto spostarci senza la possibilità di affittare un appartamento. Non potevo sopravvivere con la mia pensione di 3mila grivnie (71 $ USA al mese). Ovviamente, i prezzi sono saliti alle stelle. Tutto è diventato troppo costoso», ha raccontato Raisa*. «Quando siamo arrivati qui (al rifugio collettivo), non avevamo coperte, non avevamo niente. Abbiamo un solo frigorifero per 14 famiglie e soltanto di un microonde. Temo di non essere in grado di aiutare mia nipote. È molto dura per me. Non mi sono mai trovata in una situazione del genere».
Olena*, 31 anni, ha tre figli ed è stata sfollata sei volte negli ultimi tre anni. La figlia di nove anni, Anna*, ha la scoliosi e a volte non possono permettersi le cure mediche di cui ha bisogno o coprire i costi dell’affitto e delle bollette. «Ci sono state volte in cui non avevamo nulla con cui pagare le bollette e l’affitto. Abbiamo problemi di salute, che sono molto difficili da gestire in tempo di guerra. Anna* ha bisogno di riabilitazione… cose come fisioterapia, massaggi e nuoto, che per i più grandi sono costosi. Tutti questi spostamenti e le difficoltà finanziarie ci hanno colpito profondamente», ha spiegato Olena*. «Il nostro villaggio, è quasi scomparso, è stato completamente bruciato e lo hanno raso al suolo. Anche se la guerra finisse, non riuscirei ad immaginare come sarebbe la nostra vita perché non potremo comunque tornare a casa. Non c’è più vita lì».
«In Ucraina, tre anni di guerra devastante, arrivata dopo lo stress causato da anni di lockdown per il Covid, hanno distrutto la vita dei bambini e delle bambine. La loro infanzia è stata strappata via. Sono stati costretti a lasciare le proprie case, hanno assistito al bombardamento delle loro scuole e dei posti dove vivevano, hanno perso persone care e amici, hanno vissuto nella paura durante gli infiniti allarmi antiaerei e hanno trascorso migliaia di ore rifugiandosi in corridoi e seminterrati gelidi. Dai bambini che vivono in prima linea a coloro che sono stati sfollati dalle loro case, la portata della perdita è catastrofica», ha affermato Sonia Khush, direttrice di Save the Children in Ucraina. «Molti bambini sono piombati nella povertà e ora vivono in case danneggiate dalla guerra che le loro famiglie non possono permettersi di riparare. Alcuni non sanno da dove arriverà il loro prossimo pasto, mentre altri tremano tutta la notte perché non ci sono abbastanza soldi per comprare coperte e vestiti invernali adeguati. Il futuro del conflitto e la politica internazionale che circonda le decisioni sul suo andamento non sono chiari. Ma ciò che è chiaro è che sono i bambini a soffrire di più in questa guerra brutale e sono necessarie azioni urgenti per impedire che cadano nel dimenticatoio. Save the Children chiede al governo dell’Ucraina e alla comunità internazionale di dare priorità agli investimenti in istruzione, assistenza sanitaria, alloggi, nutrizione e sostegno sociale. Affrontare la povertà infantile e fornire un’assistenza adeguata non solo getterà le basi per una società più forte e resiliente dopo la guerra, ma ridurrà anche più velocemente la sofferenza e aiuterà a prevenire le separazioni familiari e l’affidamento ad istituti dei bambini vulnerabili».
Dal 24 febbraio 2022, Save the Children ha notevolmente ampliato le sue operazioni in Ucraina e ha supportato oltre 3,8 milioni di bambini e adulti, sostenendo economicamente con 60 milioni di dollari le famiglie che hanno difficoltà ad acquistare cibo, pagare l’affitto e le utenze e a riparare le loro case. L’Organizzazione ha inoltre ha fornito alle famiglie articoli per la casa, articoli invernali e per l’igiene e acqua potabile.
*I nomi sono stati modificati per proteggere le identità degli intervistati
Foto di apertura Raisa* (61) e sua nipote, Yana*/credit Sacha Myers/Save the Children
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