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Ucraina: smantellato il Centro per le adozioni

Kiev ha approvato il nuovo Codice della Famiglia. Il Centro per le adozioni è stato svuotato di funzioni e verrà sostituito da un Dipartimento. Il comunicato della Cai italiana

di Benedetta Verrini

Un aggiornamento sugli sviluppi della situazione delle adozioni internazionali in Ucraina, al centro di inchieste e polemiche sulla scarsa trasparenza nell’abbinamento coppie-minori, è giunta in queste ore dalla Commissione Adozioni Internazionali, che ha pubblicato sul proprio sito un comunicato che pubblichiamo integralmente:

Questa Commissione, d?intesa con l?Ambasciata d?Italia a  Kiev, ha seguito con particolare attenzione l?evolversi del cambiamento delle competenze istituzionali in Ucraina.
Dai contatti intercorsi tra l?Ambascia d?Italia e il Ministro della famiglia Yuri Pavlenko e la Vice-Ministro Kondratiuk è emerso quanto segue.

Nella penultima settimana di dicembre è stata approvata l?attesa legge di modifica del Codice della Famiglia ucraino, con la quale viene disposto il trasferimento delle competenze in materia di adozioni dal Ministero dell’educazione a quello della Famiglia e la costituzione, presso tale dicastero, di un Dipartimento per le adozioni internazionali e la tutela dei minori; a tale Dipartimento sono attribuite le attuali funzioni del Centro per le adozioni che ha interrotto la propria attività.
Il Gabinetto dei Ministri, entro tre mesi, dovrà varare il regolamento attuativo della nuova legge. Durante tale periodo verrà costituito il nuovo Dipartimento ed avrà luogo il passaggio di consegne fra il Centro e la nuova amministrazione.

La transizione in corso potrà creare difficoltà per coloro che hanno procedure adottive pendenti, ma il Ministro Pavlenko ha assicurato che verrà fatto il possibile per facilitare la loro conclusione, anche se, in questo momento, manca una base giuridica che consenta al Centro adozioni di continuare ad operare in via transitoria. Sono allo studio, pertanto, provvedimenti che consentano la prosecuzione delle attività durante la fase transitoria.

Da Parte italiana è stata rappresentata la preoccupazione per le coppie presenti in territorio ucraino (alle quali l?Ambasciata ha dato ogni possibile assistenza) nonché per quelle che hanno una procedura in fase avanzata.
A riguardo da parte ucraina è stato assicurato tutto l?impegno per limitare gli inconvenienti ed è stato garantito che verranno fissati  nuovi appuntamenti alle coppie che avrebbero dovuto essere ricevute nei giorni scorsi. La situazione delle procedure pendenti sarebbe stata esaminata in una riunione del Gabinetto dei Ministri dell?Ucraina.

Le autorità ucraine hanno chiesto all?Italia di non inviare nuove pratiche nei prossimi tre mesi, specificando che, per quelle pendenti, gli atti soggetti a scadenza dovranno essere rinnovati e che non dovrebbero essere previsti cambiamenti nella procedura e nella documentazione richiesta. E? stato altresì precisato che le procedure adottive in corso, per le quali non sono più necessari adempimenti amministrativi da parte del Centro di Kiev, potranno essere concluse.

Complessivamente si è ricevuta un?impressione positiva e la conferma di una volontà di collaborazione con l?Italia, al di là delle difficoltà contingenti dovute alla riorganizzazione interna.
Questa Commissione desidera rassicurare le famiglie e gli enti  autorizzati che saranno seguiti con scrupolosa attenzione nel periodo transitorio e che ci si adopererà affinché l?avvio della collaborazione con il nuovo Dipartimento sia improntato a rapporti sereni e trasparenti.

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