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Ucraina. La testimonianza dei volontari AiBi. Nei casermoni di Kiev, affollati di bambini
Mentre infuria la protesta, decine di coppie italiane sono nel Paese per adottare. "Per i minori abbandonati, lemergenza è altro", dicono gli operatori.
«Dappertutto c?è dell?arancione. Bandiere per la strada, sciarpe e gadget addosso agli studenti, foulard sui cappotti delle signore bene. Sotto il bianco incessante della neve, Kiev sembra agitata da una febbre». Elena Pistocchini è una volontaria espatriata di AiBi – Associazione Amici dei Bambini.
È arrivata a luglio nella capitale ucraina insieme a suo marito Lorenzo, dopo un?intensa esperienza operativa in un altro Paese dell?Est ?difficile?, l?Albania. Missione: sostenere progetti di cooperazione, in particolare il ricongiungimento familiare dei minori (a migliaia) chiusi negli ?internat? di questo immenso Paese, e seguire le coppie italiane in fase di adozione.
Per chi si occupa di minori, l?Ucraina è un brutto cliente. Non è firmatario della Convenzione dell?Aja ed è stato più volte nell?occhio del ciclone per abbinamenti ?da catalogo?. Però è preso d?assalto dalle coppie straniere e in Italia è in cima alla classifica: in due anni sono arrivati 1.644 minori, il 23% di tutti i bimbi stranieri adottati. Anche adesso ci sono decine di coppie italiane nella capitale, sorprese dalla ?rivoluzione arancione? mentre erano in attesa di incontrare il loro bambino. «La situazione qui appare molto più tranquilla di quanto non si legga sui giornali stranieri», riflette Elena, che sta seguendo 4 coppie AiBi attualmente sul posto. «Gli uffici pubblici sono aperti, la gente gira per le strade, i sostenitori del leader filoccidentale Yushenko si danno il cambio nella tendopoli allestita in centro. Sembra un clima da stadio, con i cori spontanei che gridano ?Yu-shen-ko, Yu-shen-ko?. Ho la sensazione che siamo in attesa. è come se bastasse una scintilla, un no della Corte Suprema a nuove elezioni, e potrebbe succedere qualsiasi cosa». Un Paese sull?orlo di una guerra civile o di una svolta democratica senza precedenti, teso tra due leader dalle storie incredibili. Il premier contestato, Yanukovich, ha un passato da bambino abbandonato e cresciuto in ?internat? e un presente tormentato, su cui aleggia persino la fama da stupratore. Il suo sfidante, Yushenko, con la faccia orribilmente butterata, si dice, per un avvelenamento da diossina orchestrato dal Kgb. «Verità o leggende, in mezzo c?è la realtà di migliaia di orfani chiusi negli istituti», continua la Pistocchini. «Giganteschi casermoni da 7-800 unità, con minori dai 5 ai 17 anni».
«L?Ucraina va aiutata a capire che questi bambini hanno bisogno di essere tutelati», spiega Irene Bertuzzi, responsabile dell?area adozioni di AiBi. «Ci sono enti che fanno decine e decine di adozioni perché inviano moltissimi dossier, noi preferiamo andarci con i piedi di piombo. è l?unico Paese in cui le coppie partono senza sapere a quale bambino saranno abbinate. Al Centro ucraino adozioni la procedura resta sempre piuttosto nebulosa e i bambini sono impreparati all?incontro e all?idea di una vita in un altro Paese».
La Cai doveva fare un viaggio a Kiev per far luce su tutto questo proprio i primi giorni di dicembre. «Il viaggio è stato cancellato», dice la presidente, Melita Cavallo. «Aspettiamo di vedere cosa succederà». Come il resto del mondo, anche i bambini aspettano.
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