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Ucraina: la speranza, il silenzio, le bombe. E noi?
Nella mattinata di oggi Mean - il Movimento Europeo di Azione Nonviolenta ha organizzato una conferenza stampa per presentare i gemellaggi di pace tra comuni e musei italiani e ucraini. Oggi che le bombe sono tornate a cadere sulle città ucraine e su Kiev dalla capitale ucraina la testimonianza di Gloria Mascellani del Movimento dei Focolari ucraini «Qui tutti sperano ed è impressionante in momenti come questi la grande tranquillità della gente, il loro silenzio paziente»
Si sono ritrovati online, questa mattina, lunedì 10 ottobre, gli artigiani di pace del Mean – il Movimento Europeo di Azione Nonviolenta, mentre su Kiev sono tornate a cadere le bombe russe. Una conferenza stampa organizzata per presentare le nuove iniziative di non violenza attiva: dai gemellaggi tra i comuni italiani e ucraini alle attività dei musei italiani che hanno risposto all’appello di quelli ucraini per la salvaguardia del loro patrimonio storico e culturale; dal prossimo viaggio a Leopoli in programma dal 24 al 26 ottobre all’istant Book “La pace in cammino” (per scaricarlo qui ) che raccoglie le testimonianze della marcia a Kiev dello scorso 11 luglio.
Una conferenza stampa che si è svolta mentre dalla capitale ucraina arrivavano le immagini drammatiche del bombardamento russo e che si è aperta con un minuto di silenzio «ma a occhi aperti perché rischiamo di non vedere più», ha esordito Gabriella Debora Giorgione che ha moderato l’incontro riferendosi al rischio di abituarsi alle immagini della guerra. «Qui parliamo non di disarmare i popoli, ma di che cosa fare per difendere un popolo. Oggi l’attenzione è tutta sul caro energia che è una conseguenza, mentre l’attenzione dovrebbe essere sulle vittime, sui dissidenti russi.Se anche domani dovesse arrivare una tregua chi potrà essere sul confine di questa tregua. I corpi civili di pace di cui parlava Alex Langer non ci sono», ha osservato Angelo Moretti, portavoce del Mean.
Azioni concrete di pace, ricostruzione questo lo stile di Mean che prosegue oggi con le testimonianze di Stefano Boeri, presidente della Triennale di Milano e di Giovanna Melandri presidente del Maxxi di Roma che hanno risposto all’appello dei responsabili dei musei ucraini che hanno chiesto aiuto per salvare patrimonio storico culturale e Anna Barbara designer e docente del Politecnico di Milano. «Ci siamo svegliati con i missili su Kiev, questa è una guerra alla cultura e all’identità di un popolo», ha osservato Melandri che ha parlato dell’iniziativa del Maxxi dell’Aquila che sta ospitando gli artisti in fuga dall’Ucraina e annunciato il reading del 24 novembre con alcune poetesse fuggite dal paese invaso. «È urgente creare una rete di istituzioni culturali europee e un collegamento con la diaspora», ha aggiunto Boeri ricordando da un lato le iniziative già realizzate con gli artisti ucraini, mentre Anna Barbara ha invitato scuole di restauro e i musei italiani a entrare in rete coordinando le azioni da portare nel Paese scrivendo a info@projectmean.it
È toccato al sindaco di Bergamo, Giorgio Gori e al suo omologo di Castel Di Lucio (Me) – uno dei piccoli comuni del welcome, Giuseppe Nobile, testimoniare le azioni che i comuni italiani stanno portando avanti con i comuni ucraini. Gemellaggi che hanno portato Bergamo a Bucha dove si stanno ricostruendo 14 asili per i bambini e si è operato fin dall’inizio, come ha ricordato Gori «insieme a Cesvi ong che ha sede proprio a Bergamo». Nobile ha ricordato l’esperienza di accoglienza di bambini e famiglie ucraine nel comune siciliano di 1.200 abitanti annunciando la sua presenza al prossimo viaggio a Leopoli di Mean «per confrontarci con i sindaci dell’Oblast di Kiev per dar vita a rapporti e cercare di aiutare».
«È finita l’allerta», sono le prime parole di Gloria Mascellani del Movimento dei Focolari ucraini che si è potuta collegare i voce dopo essere uscita dal rifugio della cattedrale greco cattolica in cui si era rifugiata al cadere delle bombe. Rispondendo a Riccardo Bonacina che le ha chiesto come si tiene viva la speranza mentre ti bombardano, Mascellani hadettoo «Qui tutti sperano. Quello che si sente è che tutti sono convinti di essere dalla parte giusta ed impressiona vedere la grande tranquillità della gente, il sentire comune che si esprime in un silenzio paziente». Mascellani ha chiuso il suo breve intervento ricordando l’attesa della vittoria da parte degli ucraini l’attesa della «possibilità di vivere liberamente che è dentro tutti».
L’eurodeputato Pierfrancesco Majorino tra i marciatori di pace dell’11 luglio scorso e autore della postfazione all’istant book di Vita ha sottolineato la necessità di una doppia iniziativa: il sostegno alla popolazione ucraina nella condanna alla guerra di Putin evitando «strane equidistanza» e dall’altra «utilizzare qualsiasi pertugio per far crescere una tragua che fermi la guerra».
A chiudere gli interventi Marianella Sclavi, portavoce del Mean che ha sottolineato che a luglio «noi eravamo andati lì per discutere di non violenza e gli ucraini ci dissero di non avere tempo per questo, ma da loro abbiamo ricevuto l’energia che ci trasmette il senso di solidarietà». Sclavi ha ricordato «chi guarda la guerra in tv ha paura, mentre la gente lì opera con l’energia che ti dà il coraggio di darti degli obiettivi», come il parlare di ricostruzione.
Sul tema pace per Sclavi è fondamentale la democrazia. «La gente ha perso il concetto che per avere veramente la pace devi avere più democrazia, la nostra democrazia è in crisi per cui è divenuta incapace di gestire in modo creativo i conflitti». Inoltre «non esiste che per evitare la guerra si faccia vincere Putin e i despoti». Commentato il recente Nobel per la pace (vedi news ) ha aggiunto «andando lì (a Kiev- ndr.) ti rendi conto che la miglior vendetta è essere più democratico ed essere protagonisti e con la società civile ucraina stiamo mettendo le basi».
Moretti e Scalvi hanno infine lanciato la proposta di una Commissione Verità e riconciliazione sul Donbass «servirebbe un Desmon Tutu europeo»
In apertura un momento della conferenza stampa di questa mattina – Per rivederla alla pagina Fb di Vita
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