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Ucraina, come aiutare chi aiuta i profughi

Per accogliere i profughi sui confini, sostenere l’accoglienza sia nei Paesi di primo arrivo sia in Italia, senza dimenticare chi è ancora nel territorio teatro del conflitto si è messo in moto tutto il mondo del Terzo settore. Fin dai primi giorni si sono attivate le raccolte fondi, ma anche la messa a disposizione di luoghi di accoglienza e la ricerca dei beni e materiali necessari alla popolazione ucraina in fuga dalla guerra

di Antonietta Nembri

La macchina degli aiuti – come stiamo dando conto ogni giorno sulle pagine di Vita.it – si è messa in moto immediatamente. Le ong italiane e internazionali si sono fatte trovare pronte in Paesi quali la Polonia, la Romania e la Moldavia per dare un primo aiuto a quanti, soprattutto donne e bambini fuggono dal conflitto. Stando alle stime dell’Unhcr nella giornata di martedì 8 marzo sono già 2 milioni i profughi ucraini che sono scappati dal Paese in guerra. Ma per poter accogliere e dare un primo aiuto a chi fugge spesso con un trolley, o uno zainetto lasciando dietro di sé tutto occorrono cibo, coperte, vestiti, medicine… Ed è a questo punto che si mette in moto la macchina del fundraising. Già numerosissime le raccolte fondi che si sono attivate per sostenere gli aiuti.

Un aiuto a mamme e bambini

Si va dal numero solidale lanciato da WeWorld (45597) per aiutare l’ong a sostenere donne, bambini e bambine ad ActionAid (actionaid.it/emergenzaucraina/) e Save the Children (dona-fondo-emergenze) che hanno attivato raccolte fondi online per rispondere all’emergenza che colpisce in modo particolare i minori in fuga dalla guerra. Save the Children opera in Ucraina dal 2014 collaborando con Slavic Heart. Già il 1 marzo raccontavamo (qui la news ) dei primi aiuti in Romania. L’ong Cesvi si sta muovendo con i partner locali anche sul confine ungherese e sul suo sito ha attivato una campagna con un canale dedicato del sito.

Sos Villaggi dei Bambini tra le poche organizzazioni internazionali presenti in Ucraina, allo scoppio del conflitto ha spostato i bambini del Villaggio Sos di Brovary per metterli al sicuro. All’emergenza sta rispondendo tutta la rete internazionale di Sos Villaggi dei Bambini che in Italia ha lanciato la raccolta fondi per aiutare i bambini dell’Ucraina (www.sositalia.it/campaign/ucraina).

Anche Fondazione Mission Bambini ha dato il va a una raccolta fondi online per acquistare prodotti specifici per l’infanzia. In particolare si pensa a beni di prima necessità come indumenti caldi, latte in polvere, omogeneizzati; medicinali e prodotti per l’igiene come antibiotici, disinfettanti, cerotti, garze, pannolini, docciaschiuma e shampoo, siringhe e carta igienica. Prodotti che più servono e – sottolinea la Fondazione – più serviranno nelle prossime settimane.

È intitolata Bambini per la Pace la campagna di solidarietà lanciata da Aibi per assicurare beni di prima necessità e supporto psicologico alle donne e alle famiglie nei centri profughi della Moldavia, oltre a supportare l’accoglienza alle famiglie in arrivo in Italia. Tra le forme di aiuto promosse anche il sostegno a distanza dei bambini dell’orfanotrofio Volondarka in Ucraina (www.aibi.it)

Da parte sua il Movimento per la vita italiano segnala la richiesta di aiuto arrivata dai Cav (Centri di aiuto alla vita) federati con Heartbeat International, la federazione internazionale dei Centri di Aiuto alla Vita. Per sostenere i Cav ucraini presenti nelle città di Kharkov, Ternopil, Kiev, Lviv e Chmelnyzky, ma anche per i Cav polacchi e rumeni dove sono state accolte le donne ucraine scappate dal conflitto ha avviato una raccolta fondi che servirà per acquistare copertine, letti, box per bambini, vestiti per i neonati aiutati nei Cav polacchi delle città di Cracovia, Poznan e Gydnia e in quelli rumeni delle città di Bucharest, Cluj, Napoca, Iasi, Timisoara e Oradea.

Fondazione Francesca Rava si è immediatamente attivata localmente per definire le necessità più urgenti tramite il primario dell'Ospedale Pediatrico della Bukovnian State Medical University di Chernivtsi, il dottor Oleg Bodnar. Bodnar è un chirurgo pediatra volontario della Fondazione Rava e ha compiuto diverse missioni all’Ospedale St. Damien in Haiti (qui una suo videomessaggio). Molti ospedali sono stati bombardati e il materiale medico è andato perduto o fuori stock per l’impossibilità di approvvigionamento. Per contribuire all'acquisto e all'invio di strumenti chirurgici, kit di pronto soccorso, elettrocoagulatori, monitor per i parametri vitali, antibiotici, anticoagulanti, ferri chirurgici, ellettrobisturi, tourniquet, coperte ipotermiche si può contribuire al conto corrente IBAN: IT39G0306234210000000760000 – BIC/SWIFT: MEDBITMM, Causale: Emergenza Ucraina. Vengono anche raccolte donazioni di materiali medici (info: email ), farmaci (info email) e cibo e di beni di prima necessità (info email ).

Obiettivo un milione di euro di aiuti

È stata chiamata #coopforucraina, la campagna di raccolta fondi promossa da Coop per portare un aiuto immediato alle famiglie ucraine in fuga dalla guerra destinata a sostenere l’Agenzia Onu per i Rifugiati-Unhcr, la Comunità di Sant‘Egidio e Medici Senza Frontiere, da anni presenti sul territorio ucraino. Le donazioni di soci e consumatori vengono raccolte dal 4 marzo e si affiancheranno ad uno stanziamento di partenza di 500.000 euro già previsto da Coop. L’obiettivo complessivo è quello di superare 1 milione di euro. Si può donare alle casse degli oltre 1.100 punti vendita Coop o utilizzare la piattaforma eppela.com/coopforucraina o il conto corrente dedicato (IBAN – IT 36 H 02008 05364 000106357816)

Accoglienza e non solo

Dal 2018 Fondazione don Gnocchi sostiene la "Casa della Misericordia", un centro per disabili in Ucraina (leggi la news qui ) dove ora manca tutto. Per questo la fondazione ha lanciato una raccolta fondi dedicata.

Duplice azione quella messa in campo da Ail – Associazione italiana lotta alle leucemie, linfoma e mieloma. Da un lato, in sinergia con le associazioni umanitarie che operano sul campo si occuperà di inviare farmaci, chemioterapici, strumenti e dispositivi medici attraverso canali protetti e acquistati anche grazie alle donazioni sul conto dedicato (IBAN: IT11M0306905084100000007111 – Intesa San Paolo SpA – Ail onlus -Causale: Ail Emergenza Ucraina). La seconda azione è l’accoglienza nelle Case alloggio Ail di pazienti ematologici ucraini, adulti e bambini, che sono già nel nostro Paese e quelli che sono in arrivo. Le prime accoglienze sono state già realizzate a Varese e a Udine.

In prima fila nell’accoglienza anche la Fondazione per l’Infanzia Ronald McDonald che nelle sue case Ronald McDonald di Roma e Fiumicino sta già accogliendo alcune famiglie con bambini malati provenienti dall’Ucraina. Attivata una raccolta fondi con bonifico bancario: IBAN IT06A0503401688000000016500 Causale “Emergenza Ucraina”, ma si chiede anche cibo fresco (frutta, verdura, carne) alle Case di Roma dove servono anche interpreti.

Sta raccogliendo aiuti alimentari oltre ad aver lanciato una campagna di raccolta fondi Fondazione Progetto Arca, presente a Siret in Romania sul confine con l’Ucraina dove è stato allestito un campo per i profughi in arrivo. Gli aiuti materiali si raccolgono a Milano, in via Sammartini 106. Tra gli aiuti richiesti vi sono omogeneizzati per bambini, latte prima infanzia preferibilmente liquido, pannolini e pannoloni per adulti (per conoscere l’elenco completo e gli orari per consegnare gli aiuti qui alla stessa pagina i numeri di c/c bancario e postale). Inoltre a sostegno della missione umanitaria in soccorso ai profughi di guerra dell’Ucraina di Progetto Arca è scesa in campo anche la Nazionale Italiana Cantanti e Partita del Cuore che mettono a disposizione il numero solidale 45527 (sms o una chiamata da rete fissa).

È attiva su più fronti la Fondazione Avsi: dall’Ucraina dove a Leopoli, opera tramite il sostegno a Caritas Leopoli, mentre a Chernivtsi e Ivano Frankivsk con l'associazione locale Emmaus e si appoggia a Good People Of Bukovina, Special Among Us (Sau) e Ibo (ong italiana sua partner) alla Romania e alla Polonia dove è impegnata nella prima accoglienza e nelle attività di sostegno all’integrazione dei rifugiati nelle comunità di accoglienza. Nei due stati confinanti Avsi opera grazie a una rete di partner locali. Infine in Italia in partnership con organizzazioni locali nelle città che ospitano le più nutrite comunità ucraine come Milano, Bologna, Roma e Napoli, si stanno predisponendo programmi per un’accoglienza che preveda anche corsi d lingue, formazione professionale e integrazione scolastica dei bambini. Online la campagna #HelpUkraine qui il sito.

Anche chi non è direttamente sul posto ha deciso di mobilitarsi per le ong che stanno intervenento sui confini. Per esempio, Auser nazionale ha attivato una raccolta fondi in favore dell’organizzazione umanitaria Intersos, a sostegno di un progetto di accoglienza in Moldavia e in Polonia per i profughi ucraini. La sottoscrizione sarà interamente destinata a sostenere l’attività degli operatori di Intersos impegnati nelle zone di confine, accogliendo all'interno di strutture dedicate soprattutto anziani e bambini, fornendo sostegno sanitario, psicologico, alimentare e logistico. È stato attivato un conto corrente dedicato: IBAN IT45A0103003201000002793944. Intestato ad Auser Odv Federazione Nazionale.

Afmal, l’associazione con i Fatebenefratelli per i Malati lontani, si è messa in gioco per i profughi ucraini soprattutto per quanto riguarda gli aspetti sanitari. La tradizionale campagna di raccolta fondi pasquale “Felici come una Pasqua” – lanciata prima dell’invasione russa dell’Ucraina – per sostenere il centro materno infantile di Kanyaka in R.D. del Congo contribuirà sostenere i bisogni sanitari e non solo dei profughi ucraini.

All’indomani dell’invasone anche il Moas ha lanciato un’iniziativa umanitaria per portare aiuti medici e servizi di primo intervento ai civili colpiti dall’escalation della violenza in Ucraina. I rappresentanti di Moas sono presenti nel Paese e lavorano per schierare unità mediche mobili in ambulanza e aiuti farmaceutici coordinando i suoi sforzi insieme ai principali attori della risposta umanitaria per le attività del cluster sanitario. Per sostenere le loro attività online oppure con bonifico bancario sul conto corrente BNL spa – IBAN: IT02P0100503337000000003138 – SWIFT: BNLIITRRXXX Beneficiario: Migrant Offshore Aid Station Italia

Di fronte alla crisi umanitaria che, a causa della guerra, sta colpendo la popolazione ucraina e che di ora in ora si aggrava, Ipsia-Acli ha attivato una campagna di raccolta fondi in aiuto alla popolazione dell'Ucraina in fuga dalla guerra.I fondi raccolti saranno destinati ai centri profughi presenti ai confini dell’Ucraina per l’acquisto in loco e la distribuzione di materiale medico sanitario, alimenti a lunga scadenza e generi di prima necessità, oltre che all’accoglienza e al sostegno dei profughi in arrivo in Italia nella struttura di Ipsia destinata all’accoglienza di Trento, oltre che alle altre strutture del sistema Acli presenti su tutto il territorio nazionale. Le donazioni si raccolgono online sostieni.ipsia-acli.it/ucraina o con bonifico: IBAN: IT60 C076 0101 6000 0105 1449 377 – Causale: emergenza Ucraina.

Si chiama #SOStegnostraordinario la raccolta fondi a favore del popolo ucraino lanciata da Banco BPM e che coinvolge il personale, gli organi consiliari, gli ex dipendenti del Gruppo bancario e anche tutti i clienti, che potranno effettuare una donazione tramite bonifico bancario e dai prossimi giorni anche tramite home banking e app (IBAN: IT76Y0503401647000000009900 Causale: Insieme a Caritas Italiana per l'emergenza Ucraina). Con quanto raccolto Caritas Italiana sosterrà i progetti delle Caritas in Ucraina e nei Paesi confinanti.

In apertura foto del confine tra Polonia e Ucraina da Intersos

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