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Ucraina, Banco alimentare in aiuto ai profughi in Moldavia

Domani alle 13, collegamento col Banco alimentare di Moldavia, impegnato nel soccorso umanitario di chi fugge la guerra. Dalla capitale Chișinău, il presidente Igor Belei racconterà il lavoro svolto in quel Paese, in raccordo con la Federazione europea dei Banchi

di Giampaolo Cerri

Continua il nostro viaggi sui confini della guerra ucraina, fra le associazioni e le ong italiane impegnate nel soccorso umanitario ai profughi in fuga.

Dal nostro canale Instagram, domani alle 13,00 ci collegheremo infatti con Igor Belei, presidente del Banco Alimentare della Moldavia (Banca de Alimente), organizzazione omologa della nostra Fondazione Banco Alimentare italiana.

Belei, che si trova nella capitale moldava Chișinău, ci racconterà della situazione del Paese dove sono già stati accolti oltre 115 mila rifugiati ucraini, sui circa 200mila che sono passati nel Paese e che sono stati assistiti dallo scoppio della guerra.

Un’accoglienza che, per i tre quarti, viene gestita nelle abitazioni, da famigliari, perché sono tanti gli ucraini che vivono in Moldavia.

Dallo scoppio della guerra , hanno movimentato come Banco alimentare, 45 tonnellate di cibo (in tutta la pandemia non erano arrivati a 200, per fare un confronto) “ma servono ancora”, spiegano dal Banco italiano, “pasta, farina, scatolame, olio, beni non deperibili, detersivi, prodotti per l'igiene personale. E anche denaro per pagare la benzina, la logistica, gli operatori professionali, oltre ai tantissimi volontari che stanno aiutando”. Hanno bisogno soprattutto di cibo per i più piccoli, hanno calcolato che nei prossimi giorni avranno bisogno di un milione di omogeneizzati per bambini e di 79 mila confezioni di latte in polvere.

La European Food Banks Federation (Feba), la Federazione europea dei Banchi Alimentari, che riunisce 30 paesi tra cui l'Italia, ha lanciato subito dopo lo scoppio della guerra la campagna di raccolta fondi #AllTogether4Ukraine che in pochi giorni ha raccolto 1,8 milioni di euro. La raccolta sta continuando e anche l'Italia ha aderito.

“Quanto raccolto”, spiegano dal Banco alimentare, “è arrivato da aziende, fondazioni, organizzazioni, membri Feba e privati. Questo importo è destinato a sostenere i membri della Federazione colpiti dalla crisi per un mese con consegne settimanali di cibo per garantire cibo sufficiente ma senza gravare sulla gestione logistica degli aiuti alimentari ricevuti. Ben 435mila euro sono stati destinati alla consegna di cibo alla Federația Băncilor pentru Alimente din România (Fbar). Il cibo sarà ridistribuito alla Banca pentru Alimente a Bucarest, Cluj, Brasov, Oradea e Roman, tutte in Romania, dove sono presenti 95mial rifugiati dei 285.000 entrati nel Paese. Sono invece 190mila rifugiati, invece, hanno già proseguito verso altri paesi dell'Europa occidentale”. Il cibo raggiungerà anche Chernivsti, Leopoli e Odessa in Ucraina.

Feba, infine, sta sostenendo l'acquisto urgente di attrezzature per la movimentazione del cibo e il finanziamento di altri costi logistici (un magazzino a Chișinău in Moldavia, 6 furgoni, 6 attrezzature elettriche di movimentazione, personale temporaneo), in Moldavia e Romania per garantire una logistica efficiente di questi sforzi inaspettati per aiutare i rifugiati e le loro normali attività quotidiane.

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