Mondo
Ucraina: arrivano i kit per riparare le case rovinate dalle bombe russe
«Col nostro progetto cercheremo anche di aiutare la popolazione a ripristinare i propri alloggi distrutti attraverso la distribuzione di kit per le piccole e medie riparazioni di emergenza, in particolare nella provincia di Ivankiv, dove 2.360 abitazioni hanno subito danni», spiega l'operatrice del Vis Ilaria Nava
![](https://www.vita.it/wp-content/uploads/2023/07/57168eae-f88e-47cf-8d46-1cb59194a40b_large.jpg.jpeg)
Nel monologo di violenza quotidiana che segna l'Ucraina dal 24 febbraio iniziano ad emergere le voci di reti, iniziative e progetti di dialogo e di pace. Il Volontariato Internazionale Salesiani (Vis) ha avviato un programma di sostegno alla popolazione nelle zone di Leopoli, Žytomyr e Ivankiv. Si tratta prima di tutto di preparare la popolazione in vista dell’inverno, spiega Ilaria Nava: «Le aree in cui operiamo ospitano la maggioranza degli oltre 6 milioni di sfollati interni e c’è urgenza di agire per proteggere la popolazione: da un lato opereremo con un’unità mobile che si sposterà in 12 villaggi per fornire supporto psicosociale, dall’altro forniremmo 1.000 pasti caldi al giorno nella provincia di Leopoli e Zhytomyr».
«Inoltre», continua l'operatrice del Vis, «si cercherà di aiutare la popolazione a ripristinare i propri alloggi distrutti attraverso la distribuzione di kit per le piccole e medie riparazioni di emergenza delle case, in particolare nella provincia di Ivankiv, dove 2.360 abitazioni hanno subito danni. A queste persone, saranno donate anche coperte, vestiti invernali, stufe e combustibili. Ci sarà anche un intervento a supporto dei bambini, infatti, tra i tanti edifici danneggiati vi sono oltre 2.000 strutture scolastiche di cui 285 sono state completamente distrutte». «Per i bambini che non possono tornare in classe sia perché le scuole sono state distrutte o danneggiate sia perché non sono state riaperte perché non dotate di rifugi antiaerei idonei abbiamo pensato ad una serie di attività ricreative e psicosociali, anche con interventi mirati. Si potrebbe pensare che è poco di fronte ai 900 milioni di dollari al giorno che la Russia spende per la guerra, che non è il momento, ma se guardare la vita negli occhi ha ancora un senso è sempre il momento giusto per fare quello che è giusto», conclude Nava.