Mondo
Ucraina, Acli: «Fermare l’orologio nucleare»
Una nota aclista chiede di fermare l'escalation in Ucraina, dopo la decisione di Washington e Berlino di inviare i tank a Kiev. Un appello anche al Governo
Sul tema degli aiuti in armamenti alla difesa Ucraina, di cui si parla da alcuni giorni, le Associazioni cristiane lavoratori italiani – Acli hanno diramato stamane una nota.
«Le notizie sull'aggiornamento del cosiddetto "Orologio dell'Apocalisse” sono altamente preoccupanti», scrivono le Acli.
«Secondo i curatori del Bollettino degli Scienziati Atomici», prosegue la nota, «che ogni anno misura simbolicamente quanto la Terra si approssimi a un disastro nucleare, mancherebbe solo 90 secondi alla catastrofe. A determinare lo spostamento delle lancette in avanti sono state le notizie sulla corsa al riarmo indotta dall'aggressione russa all'Ucraina di cui ancora non si vede la fine. La decisione dei Governi di Germania e Usa di concedere all'esercito ucraino i tank richiesti va nel senso di un rafforzamento delle linee difensive ucraine e potrebbe portare ad una escalation della crisi con un possibile coinvolgimento diretto delle forze Nato. Una volta di più vogliamo alzare la nostra voce contro la follia e l'orrore di questa e di tutte le guerre, ricordando che nulla è mai perduto se si dà una chance alla pace».
Le Acli si soffermano poi sul ruolo del nostro Governo: «Un ruolo specifico», scrivono, «spetterebbe al Governo italiano, il quale non solo non ha sottoscritto il trattato per la messa al bando delle armi nucleari, ma non ha neppure inviato un osservatore alla recente Conferenza di Vienna contro la proliferazione di tali armi. Nello spirito della grande manifestazione del 5 novembre chiediamo che si instaurino veri e costruttivi negoziati di pace, in modo da fermare e magari riportare indietro le lancette dell'Orologio».
La foto in apertura, di Seth Sidney Berry per Avalon/Sintesi, mostra i resti di un missile russo lanciato sulla stazione di Kramatorsk nel Donetsk, nell'aprile scorso, uccidendo 50 persone.
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