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Ucraina, accoglienza diffusa: il Terzo settore offre 26mila posti, soprattutto dal Sud
Il numero delle offerte dovrà essere sottoposto al vaglio di conformità per avere la reale entità dei posti convenzionabili. La maggior parte dei posti messi a disposizione si registrano in Campania con il 16% del totale, Calabria e Lazio col 15% e in Sicilia con il 12%. Tra le tipologie di ospitalità offerta sono 16.246 i posti in appartamento, il 61% del totale, e 6.139 I posti per l’ospitalità in famiglia, il 24% circa del totale
di Anna Spena
È scaduto il 22 aprile l'avviso per l'acquisizione di manifestazioni d’interesse per 15mila posti per l'accoglienza diffusa tramite affidamento diretto al Terzo settore. Lo scorso 21 marzo era stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Ucraina che dà appunto, tra gli altri, il via libera a reperire 15mila posti in ulteriori forme di accoglienza diffusa, diverse da quelle previste nell'ambito delle strutture di accoglienza (CAS e SAI), tramite affidamento diretto al terzo settore. Questa accoglienza verrà attuata mediante i Comuni, gli enti del Terzo settore, i Centri di servizio per il volontariato, gli enti e le associazioni iscritte al registro di cui all' articolo 42 del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286 e gli enti religiosi civilmente riconosciuti. A questo decreto è seguita, lo scorso 29 marzo, l’ordinanza 881 della Protezione Civile. Il decreto è importante perché per la prima volta in un decreto legge il Terzo settore viene riconosciuto come protagonista insieme allo Stato della risposta da dare a chi chiede aiuto.
Ciascun soggetto di Terzo settore che ha partecipato potrà mettere a disposizione da 300 a 3mila posti. Le strutture di accoglienza potranno ospitare un numero massimo di 15 persone. Chi risulterà idoneo all'accoglienza dovrà realizzare attività dentro un piano di intervento personalizzato, con servizi che vanno dall’orientamento alla mediazione linguistica e interculturale; dall’accompagnamento all’inserimento scolastico all’organizzazione di attività extrascolastiche per i minori; dall’accompagnamento all’inserimento lavorativo alla riqualificazione professionale con particolare attenzione al rafforzamento delle competenze utili al beneficiario al suo ritorno in Ucraina.
Intanto ad oggi sono 102.654 le persone in fuga dal conflitto in Ucraina giunte in Italia, 97.826 delle quali alla frontiera e 4.828 controllate dal compartimento Polizia ferroviaria del Friuli Venezia Giulia. Sul totale, 53.132 sono donne, 12.958 uomini e 36.564 minori. Le città di destinazione dichiarate all'ingresso in Italia sono ancora Milano, Roma, Napoli e Bologna. L'incremento, rispetto a ieri, è di 882 ingressi nel territorio nazionale.
Sulla piattaforma realizzata dal Dipartimento della Protezione Civile, online dall’11 aprile e chiusa il 22, risultano caricate 48 offerte, per un totale di 26.412 posti messi a disposizione. Il numero delle offerte ora provvisorio e dovrà essere sottoposto al vaglio di conformità da parte del Responsabile del Procedimento e all’analisi della Commissione di valutazione, al fine di avere la reale entità dei posti convenzionabili.
«Il possesso dei requisiti dei soggetti proponenti richiesti dal bando», si legge in una nota della protezione civile, «sarà verificato, per le offerte ritenute ammissibili, dalla Commissione di valutazione, istituita dal Capo Dipartimento E composta da rappresentanti del Dipartimento, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, della Conferenza delle Regioni e Province Autonome e dall’Associazione Nazionale dei Comuni italiani. Gli esiti di tali verifiche permetteranno di avere il reale numero complessivo di posti da poter utilizzare e di sottoscrivere apposite convenzioni nazionali con gli Enti e le Associazioni individuate, convenzioni che regoleranno anche le modalità di accesso ai contributi per offrire alloggio, vitto, beni e servizi di prima necessità, accompagnamento all’integrazione e per gli aspetti amministrativi e gestionali dell’accoglienza».
«Seppure con la cautela necessaria di fronte a dati ancora provvisori», spiega il Capo del Dipartimento Fabrizio Curcio, «possiamo dire con soddisfazione che si è manifestata una straordinaria partecipazione, in soli dieci giorni, del Terzo settore e del Privato sociale. Numeri che testimoniano una grande attenzione sulle tematiche legate all’accoglienza e sulla bontà del percorso costruito dalle istituzioni con il mondo delle associazioni. Un percorso che, sin da subito, consentirà di strutturare un’accoglienza diffusa e partecipata a chi fugge dalla guerra e che potrà rilevarsi utile anche nelle future emergenze».
La maggior parte dei posti messi a disposizione, al momento, si registrano in Campania con il 16% del totale, 4.311 posti, in Calabria con il 15% (4.043 posti), nel Lazio sempre col 15% (4.023 posti) e in Sicilia con il 12% (3.055). Tra le tipologie di ospitalità offerta sono 16.246 I posti in appartamento, il 61% del totale, e 6.139 I posti per l’ospitalità in famiglia, il 24% circa del totale. Qui la mappa interattiva consultabile
Credit Foto: Thomas Krych/Avalon/Sintesi
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