Volontariato

Uccisa Margaret Hassan di Care International

Un altro ostaggio è stato assassinato in Iraq. Aveva dedicato la propria vita all'Iraq e agli iracheni. Una scheda per capire chi era Margaret Hassan. Al Jazeera ha le immagini dell'assassinio

di Gabriella Meroni

Margaret Hassan, sequestrata il 19 ottobre in Iraq alle 7 del mattino, a due settimane dal rapimento di Kenneth Bigley, l’altro ostaggio per la Gran Bretagna, era una personalità conosciuta in tutto l’Iraq. Fonti britanniche ritengono che sia autentico il video in cui si mostra l’uccisione di Margaret Hassan, la responsabile di ‘Care’ rapita in Iraq. Lo riporta la Cnn. La conferma arriva dopo che la prima notizia della morte dell’operatrice umanitaria angloirachena era stata data dalla famiglia della donna con un comunicato in cui si definivano ”distrutti, abbiamo sperato fino a quando abbiamo potuto”. Direttrice nel Paese delle operazioni della ong Care International, la Hassan risiede in Iraq da trent’anni, nazione del quale ha anche la cittadinanza, accanto a quella britannica. È sposata con un iracheno e, secondo Care, «si considera un’irachena. L’Iraq e’ la sua casa. Vive lì da molti anni e non tornerebbe mai in Gran Bretagna». Per questo non aveva ritenuto necessario ritirarsi dal Paese, come invace hanno fatto quasi tutti gli operatori non iracheni delle ong dopo il sequestro di Simona Pari e Simona Torretta. La sua vicenda appare quindi emblematica perché riguarda una donna che ha totalmente dedicato la propria vita ad aiutare gli iracheni, come le due Simone, anche se la Hassan era presente nel Paese da più tempo. Care e’ attiva in 72 paesi e lavora in Iraq dal 1991. Dal 2003 si dedica essenzialmente all’assistenza medica e alla riparazione della rete di distribuzione idrica. In Iraq ci sono circa 2.500 civili britannici, la maggior parte dei quali sono addetti alla sicurezza. Sulla vicenda e’ subito intervenuto il premier britannico Tony Blair, finito al centro delle polemiche dopo l’uccisione di Kenneth Bigley. Il premier ha detto che fara’ tutto il possibile per assicurare che Hassan sia liberata il prima possibile. «Si tratta di una persona che ha vissuto in Iraq per trent’anni», ha ribadito Blair, «una persona che è profondamente rispettata, che fa del suo meglio per aiutare il Paese. Questa vicenda mostra contro chi combattiamo, con gente che pensa di rapire una persona del genere».

  • Bagdad, 1998: così parlava Margaret Hassan

  • Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
    fondamentale per supportare il lavoro di VITA