Economia
Ubi: l’obbligazione solidale aiuta la Papa Giovanni XXIII
Il nuovo Social Bond di Ubi Banca, il cinquantesimo dal 2012 andrà a sostenere il progetto dell'Associazione Papa Giovanni XXIII "Un pasto al giorno". L'ammontare complessivo è di 20 milioni di euro, in caso di collocamento dell'intero ammontare saranno coperti i costi di 84mila pasti
di Redazione
Social Bond per sostenere “Un Pasto al Giorno”, il progetto dell’Associazione Papa Giovanni XXIII. A lanciare l’emissione di un prestito obbligazionario solidale denominato “UBI Comunità per Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII” è Ubi Banca. Si tratta del cinquantesimo dal 2012, per un ammontare complessivo di 20 milioni di euro. I proventi del collocamento saranno in parte devoluti a titolo di liberalità all’Associazione proprio per il progetto che ha visto la Comunità fondata da Benzi impegnata in una campagna di raccolta fondi che ha avuto il suo momento di visibilità nell’ultimo weekend con l’evento “Aggiungi un Pasto a Tavola”, tenutosi in circa mille piazze in tutta Italia. Nel 2013 l’Associazione ha garantito il pasto a 2.174 persone accolte nelle 346 strutture presenti sul territorio nazionale.
In caso di collocamento dell’intero ammontare del Social Bond, il contributo corrisposto da Ubi Banca garantirebbe la copertura dei costi di circa 84mila pasti. in pratica lo 0,50% del valore nominale delle obbligazioni andrà a beneficio di “Un Pasto al Giorno”.
«Per la nostra Comunità la collaborazione con Ubi Banca è, ora più che mai, preziosa», ha dichiarato Giovanni Ramonda, responsabile generale dell’Associazione. «In un momento in cui la povertà è sempre più vicina, le famiglie italiane vivono situazioni di disagio, e il nostro Paese è meta di persone in fuga da luoghi funestati da guerre o conflitti interni, iniziative come questa ci consentono di avere le risorse per garantire il cibo quotidiano alle persone da noi accolte. Per questo ringraziamo UBI Banca e tutti coloro che sottoscriveranno il Social Bond».
Le obbligazioni, emesse da Ubi Banca, hanno taglio minimo di sottoscrizione pari a 1.000 euro, durata 2 anni, cedola semestrale, tasso annuo lordo pari allo 0,9% e possono essere sottoscritte dal 22 settembre 2014 al 31 ottobre 2014, salvo chiusura anticipata o estensione del periodo di offerta. Le obbligazioni – precisa un comunicato – non sono destinate alla quotazione in nessun mercato regolamentato o sistema multilaterale di negoziazione: saranno negoziate dai collocatori in contropartita diretta nell’ambito del servizio di negoziazione per conto proprio.
Il tasso di remunerazione del Social Bond è allineato al rendimento di analoghe obbligazioni emesse da UbiBanca e dei Titoli di Stato di pari durata.
I titoli saranno in collocamento presso le filiali del Gruppo Ubi Banca dal 22 settembre 2014 al 31 ottobre 2014
«Ormai da oltre due anni i Social Bond di Ubi Banca sostengono progetti di elevato valore sociale, promossi da organizzazioni capaci di innovare i propri metodi nel servire le comunità di riferimento» afferma Rossella Leidi, vice direttore generale di Ubi Banca. «Comunità Papa Giovanni XXIII ne è un chiaro esempio: un’associazione efficace, attiva in tutta Italia, che si dimostra in grado di intervenire ogni giorno rispondendo in modo specifico alle diverse forme di povertà».
L’introduzione dei Social Bond rientra nella strategia commerciale del Gruppo Ubi Banca di sostegno al Terzo settore attraverso Ubi Comunità, una piattaforma di servizi e strumenti dedicati, inter alia, a organizzazioni non profit e istituzioni religiose.
Da aprile 2012 a oggi il Gruppo Ubi Banca ha emesso 54 Social Bond UbiComunità, per un controvalore complessivo di oltre 565 milioni di euro, che hanno reso possibile la devoluzione di contributi a titolo di liberalità per oltre 2,8 milioni di euro volti a sostenere iniziative di interesse sociale e lo stanziamento di plafond per finanziamenti per 19,55 milioni di euro destinati a iniziative imprenditoriali e di inserimento lavorativo promosse da imprese e cooperative sociali.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.