Famiglia

Tv: per il Consiglio degli utenti stop all’uso dei bimbi

Il Consiglio, organo dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni molti programmi Rai e Mediaset "potrebbero incitare perfino alla pedofilia”.

di Riccardo Bonacina

Stop all’uso strumentale dei minori in televisione, sia sulle reti pubbliche che su quelle private, in programmi destinati agli adulti e, a volte, anche nell’informazione. La richiesta arriva dal Consiglio Nazionale degli Utenti (CNU), istituito presso l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, riunitosi per la terza volta in pochi mesi per occuparsi ?dei gravi danni che possono derivare ai bambini dalle molteplici trasmissioni televisive che li rappresentano in modo inadeguato?.
Il Consiglio ha anche denunciato l’utilizzo nella pubblicità dell’immagine dei bambini alla stregua di prodotti commerciali. E spot con ?modalità di rappresentazione dell’infanzia che potrebbero incitare perfino alla pedofilia?.
”Tali considerazioni”, scrive oggi il CNU in una nota, ?sono nate dall’esame di alcuni programmi delle reti Rai e Mediaset, come, sia pure in modi e con gravita’ assai diversi, Mini quiz show, Bravo bravissimo, Chi ha incastrato Peter Pan, Piccole Canaglie, C’e’ posta per te, Stranamore?. In tali programmi si riscontrano tra l’altro – prosegue la nota – l’incitamento al protagonismo e al successo fine a se stesso,all’esibizione e talvolta all’esibizionismo, all’imitazione degli adulti anche in atteggiamenti assolutamente non consoni all’età infantile, alla competizione e all’aggressività?.
Il Consiglio degli Utenti attribuisce ?gravi responsabilità alle emittente pubbliche e private nei confronti dell’infanzia” e sottolinea: ”già in precedenza ci si era rivolti invano, per tali problemi, alle due Camere. Oggi si rinnova al Parlamento la richiesta che l’auspicata nuova regolamentazione dell’intero sistema televisivo prenda finalmente in seria considerazione anche la materia della rappresentazione dell’infanzia e riaffermi il diritto dei bambini ad avere spazi per la propria
rappresentazione televisiva, in quanto parte della società”

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