Famiglia

Tv e minori: Gasparri, usare i codici

Il ministro: «Rendiamo più cogente l'autoregolamentazione»

di Giampaolo Cerri

«Non dobbiamo sconfinare nella censura, nella maniera più assoluta, ma rendere più cogenti e seri quei codici di autoregolamentazione per i minori che già esistono. Noi stiamo lavorando per aggiungere un ulteriore articolo al codice tv e minori predisposto dal Governo Prodi nel ’97 che, come nel caso della pubblicità ingannevole, consenta di intervenire per correggere o modificare programmi che non rispettino quelle norme di autoregolamentazione sottoscritte da Rai, Mediaset e da tutte le tv». Lo ha detto il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri intervenendo nella sede della Rai in viale Mazzini alla presentazione di una ricerca su “Rai: i bambini e la rappresentazione del dolore in tv”. Gasparri spiega che si tratta di un tema delicato perché «è chiaro che un tg delle 17, cioè in fascia protetta, non può non parlare del caso Cogne ma sta al giornalista sapere come trattare l’argomento in quell’orario. Insomma, attenti alla morbosità su certe notizie. Non si può non parlare di certi fatti anche se anch’io faccio fatica a volte a leggere i dettagli di certe cronache terribili che purtroppo, però, fanno parte della vita contemporanea. Mi chiedo, però», ha concluso Gasparri, «se sia giusto farne tante puntate di questo o di quel programma. Un’autoregolamentazione potrebbe quindi esserci sulla quantità di trasmissioni dedicate a un certo tema che non aggiungono nulla rispetto alla conoscenza di un argomento né a riflettere. Niente censura, dunque, ma non vorrei che la paura di interventi censori porti solo a fare letteratura su questo tema».


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