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Tv: Commissione di vigilanza, spaccatura su Contratto di servizio
Si complica l'iter del parere della Commissione di vigilanza sul contratto di servizio tra Rai e ministero delle Comunicazioni.
di Redazione
Si complica l’iter del parere della Commissione di vigilanza sul contratto di servizio tra Rai e ministero delle Comunicazioni. Gli esponenti del centrosinistra hanno poco fa abbandonato i lavori in segno di protesta contro l’inclusione, nel testo di parere messo a punto dalla Commissione, dell’articolo – di cui precedentemente era stata chiesta la soppressione anche da esponenti della maggioranza – che prevede l’istituzione di una Commissione paritetica (Rai-Ministero comunicazioni-Consiglio nazionale degli utenti) per la verifica della qualita’ televisiva”. Gli esponenti del centrosinistra, il capogruppo diessino Falomi in testa, hanno abbandonato l’aula parlamentare. L’unico rimasto, Gentiloni della Margherita, ha quindi chiesto la verifica del numero legale. In presenza di soli 16 commissari, il presidente Claudio Petruccioli ha sospeso la seduta e convocato per domani un ufficio di presidenza. Durissimi i commenti dell’opposizione. ”Il confronto non potrà riprendere fino a che non sarà ritirato l’emendamento che mette in capo al governo ogni decisione sulla linea editoriale e sulla programmazione della Rai”, dice Antonello Falomi. ”Il centrodestra ha tentato un golpe cercando di controllare la linea editoriale e la programmazione. Non c’e’ stato un tentativo di dialogo e questo contratto di servizio, cosi’ come lo presentano maggioranza e governo e’ in palese violazione degli indirizzi costituzionali”, aggiunge Michele Lauria. ”Questa -commenta Giuseppe Giulietti- e’ la risposta piu’ autentica di una parte del centrodestra chiuso a qualsiasi tipo di dialogo. Oggi la maggioranza ha gettato quintali di polvere da sparo su ogni possibilita’ di dialogo. Questo comportamento non potra’ non avere ripercussioni sul confronto che interessa conflitto di interessi e la legge Gasparri”. Giulietti propone ”una riunione formale di tutte le opposizioni a cominciare dall’Ulivo per cercare di formulare emendamenti comuni sul conflitto di interessi e sulla legge Gasparri”.
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