Politica

Tutto pronto per i Social Cohesion Days 2023

Presentata la quarta edizione del festival della coesione sociale, tre giornate di iniziative dedicate a politiche, azioni, buone prassi e progetti innovativi sul tema “Cosa (ci) manca ancora? Obiettivi raggiunti e scenari futuri per una società coesa”. L’appuntamento dal 24 al 26 marzo alla Fiera di Milano in occasione di Fa’ la cosa giusta

di Redazione

La quarta edizione diSocial Cohesion Days”, il festival dedicato a rafforzare la cultura della coesione sociale e ad affermare la sua centralità nelle politiche nazionali ed europee per favorire uno sviluppo intelligente, equo e sostenibile è stato presentato nel corso di una conferenza stampa dal Comitato promotore composto da Fondazione Easycare, Associazione Sviluppo Sostenibile (Asvis), Fondazione Finanza Etica, Federazione Italiana della Mutualità Integrativa Volontaria (Fimiv) e Laboratorio Aperto dei Chiostri di San Pietro di Reggio Emilia. L’appuntamento è in programma dal 24 al 26 marzo alla Fiera Milano “Allianz MiCo” (padiglione 4, viale L. Scarampo – Milano – Metro 5 Portello).
L’iniziativa, ideata nel 2014 da Fondazione Easycare, ente del Terzo settore, riprende dopo la pausa pandemica con maggior vigore e si inserisce nella programmazione di “Fa' La Cosa Giusta!” – fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili – per offrire ad un pubblico attento, informato e socialmente impegnato ulteriori opportunità culturali e prospettive.
In uno spazio espositivo di circa 1.200 metri quadrati, con un’arena dibattiti, spazi workshop, meeting corner, area interviste e desk informativi con circuiti didattici per le scuole, si svolgeranno oltre 25 appuntamenti volti a promuovere confronti e approfondimenti, seminari e convegni tra i diversi attori della coesione sociale, con oltre 80 speaker.
Non mancherà la parte gastronomica, organizzata da enti del Terzo settore che operano nel settore del food and beverage, orientata alla sostenibilità alimentare per la riduzione degli sprechi alimentari e la promozione di prodotti a km zero.

Pensato come momento di approfondimento e di analisi dei nuovi bisogni della società, il festival propone ogni giorno il confronto sui principali temi legati alla coesione sociale – politica, economia, società, cultura, inclusione, assistenza e cura, formazione, genere e ambiente – allo scopo di incoraggiare la ricerca, creare network, sviluppare nuovi modelli di welfare e promuovere principi e valori di solidarietà e giustizia sociale.

Al centro dell’edizione 2023 il tema “Cosa (ci) manca ancora? Obiettivi raggiunti e scenari futuri per una società coesa”. Come spiega Raul Cavalli, portavoce del Comitato promotore: «Il mondo occidentale non ha mai vissuto una fase così lunga di benessere e di pace come negli ultimi 70 anni: la ricchezza della nostra società non è mai stata così diffusa, anche per i diritti civili goduti, abbiamo grandi opportunità. Sembra che non possa mancare niente, di materiale, di sociale. Come mai allora», chiede Cavalli «c’è un sentimento così diffuso di insoddisfazione, un conflitto sociale costante in crescita, senso di disagio e di insoddisfazione generalizzato?».
La risposta del comitato promotore di Social Cohesion Days è che: «Manca una prospettiva di senso che possa spostare lo sguardo dall’Io al Noi. Oggi chiediamo l’esercizio di un sistema di diritti che non sta in piedi se dall’altra parte non sono riconosciuti i doveri. Occorre quindi rimettere ordine e recuperare equilibrio tra diritti e doveri: questo è il tema centrale della coesione sociale per recuperare un rapporto intergenerazionale che porti benessere a tutti».

«Social Cohesion Days vuole essere un momento di sollecitazione del dibattito pubblico sul tema della coesione sociale, sollecitazione rivolta certamente agli interlocutori istituzionali, decisori politici ed amministratori, ma anche al mondo delle imprese, cooperative e non, al mondo della scuola ed alle numerose realtà della società civile che già oggi si interrogano su questi temi» ha spiegato Franca Guglielmetti, vicepresidente di Fondazione Easycare nel corso della conferenza stampa di presentazione (nell'immagine). «Sono il momento apicale di un lavoro costante, promosso dalla Fondazione Easy Care, di ricerca e riflessione su quelli che potremmo definire i fattori determinanti della coesione sociale, attentamente esaminati dall’Osservatorio sulla Coesione ed Inclusione Sociale, e su cui nel corso del tempo abbiamo realizzato svariati incontri seminariali e pubblicazioni. Riflessioni, incontri, ricerche, pubblicazioni che, come vedremo dallo stesso programma del festival, si sviluppano su tematiche diverse, ma tutte convergenti verso il tema centrale della coesione sociale. Questo perché siamo convinti che la capacità che ha una comunità di generare e alimentare coesione sociale sia da un lato un fattore di base che consente di meglio fare fronte alle situazioni di criticità che con sempre maggior frequenza siamo chiamati ad affrontare; dall’altro sia un fattore strategico per promuovere uno sviluppo che sia autenticamente armonico, equo ed inclusivo»

Il portavoce del Comitato promotore Raul Cavalli, ha messo in evidenza la scelta di partecipare alla fiera di Milano: «Fa’ la cosa giusta ha un pubblico molto vicino a noi, con interessi comuni, attento, informato e socialmente impegnato: i contenuti di Social Cohesion Days contribuiranno ad arricchirne l’offerta culturale con diversi incontri, dibattiti e approfondimenti» Cavalli ha poi sottolineato tre eventi particolarmente significativi: «il primo riguarda il dibattito sulla riforma della Non Autosufficienza, che sarà legge fra pochi giorni e dovrà ammodernare il sistema socio-sanitario e restituire risorse al tema della qualità di vita delle persone anziane e delle loro famiglie; il secondo appuntamento riguarda la nuova centralità acquisita dall’Unione Europea nell’abilitare gli Stati, anche da un punto di vista finanziario, ad avviare interventi strutturali sui temi di rilevanza sociale ed economica, come sostenibilità ambientale, transizione digitale, salario minimo, conciliazione tempi di vita-lavoro, tutela della salute; infine, ci confronteremo sulla crisi delle professioni di cura che rischia di minare nelle fondamenta e irrimediabilmente il funzionamento del sistema socio-sanitario nazionale, proprio quando ci siamo accorti della sua importanza e del suo valore» Il programma completo è in allegato a fondo pagina.

«Amiamo dire che Milano anticipa i temi del futuro ed è la città italiana più europea» ha osservato Miriam Giovanzana, direttore editoriale di Terre di mezzo, organizzatrice della fiera “Fa’ la Cosa Giusta!”. «Anche per questo ci sembra significativa la scelta di portare a Milano i Social Cohesion Days: siamo una città ricca, e potremmo dirci che siamo una società ricca, ma non siamo più una città e una società felici. La trasformazione urbanistica e quella tecnologica non bastano: siamo assetati di relazioni, di fiducia, di bellezza e di giustizia, di wellness per tutti. Così riproviamo a dirci alcuni dei valori e dei fondamenti che ci consentono di pensarci e di viverci come comunità. Grazie a Fondazione Easy Care per il percorso e le riflessioni fatti in questi anni! Ospitare i Social Cohesion Days a Fa' la cosa giusta! è l'occasione per alzare lo sguardo e intrecciare nuovi percorsi comuni».

Luigi Di Marco, membro della segreteria generale Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile –ASviS, ha sottolineato che «Il nostro futuro dipende dalla coesione sociale. La transizione ecologica – il nostro impegno per la coesione tra generazioni – la possiamo attuare nei tempi e nelle misure che ci indica la scienza, solo attraverso il consenso e la più ampia possibile partecipazione attiva di ciascuno di noi. Ciò implica una capacità di coesione sociale senza precedenti. Una transizione digitale sostenibile che persegue come suo scopo il benessere sociale, si costruisce con la coesione, correggendo e prevenendo le diseguaglianze, anche tra i territori. Il perseguimento della coesione sociale deve entrare nel dibattito pubblico di tutti i giorni, permeare e integrare ogni progetto, ogni azione politica, ogni scelta di business».
Mentre, Simone Siliani, direttore di Fondazione Finanza Etica, del Gruppo Banca Etica, tra i soggetti promotori di Social Cohesion Days, ha spiegato: «Abbiamo deciso di essere convintamente fra i soggetti promotori perché, per giungere ad una decente coesione sociale nel nostro paese, mancano ancora molte cose. Mancano uguaglianza di opportunità, mentre abbiamo troppa sperequazione fra le persone circa le possibilità di vita dignitosa, a seconda delle zone del paese dove si nasce e si vive, a seconda della nazionalità e dal paese di origine, a seconda della nazionalità dei genitori, del genere e del grado di disabilità. Negli ultimi anni sembra addirittura che il livello della coesione sociale sia regredito, nonostante siano ancora tanti gli enti del terzo settore, le imprese sociali, le persone impegnate a costruirne i fondamenti. Fra questi vi è certamente la finanza etica: una finanza diversa, che non è orientata alla speculazione sui mercati, bensì a sostenere l'economia reale e in particolare quella sociale e civile. Una finanza che non ha come fine quello di produrre soldi da soldi, bensì di finanziare e valutare gli impatti sociali e ambientali positivi delle attività economiche».

Antonio Chelli, presidente di Federazione italiana della Mutualità Integrativa Volontaria (Fimiv), tra i promotori, ha evidenziato che: «Il tema della coesione sociale, che si sposa con quello della innovazione sociale, è salito improvvisamente all’attenzione del mondo istituzionale, delle imprese, della società civile tutta, sulla base di due eventi che si sono sommati producendo difficoltà e sconcerto: la crisi pandemica, in primis, che ha evidenziato come sia difficile mantenere un efficace sistema di protezione sociale universale in situazione di emergenza; la crisi economica, successivamente, che ha introdotto il tema della sostenibilità degli interventi pubblici. Qui entra prepotentemente in gioco il ruolo delle organizzazioni a carattere sociale e non profit come sostegno al sistema pubblico».

Infine, la presidente del Consorzio Quarantacinque, soggetto gestore del Laboratorio Aperto dei Chiostri di San Pietro, del Comitato promotore, Antonietta Serri, ha commentato la partecipazione della community degli innovatori digitali Digital Freaks a Social Cohesion Day: «Siamo molto felici di portare alla quarta edizione del festival uno dei progetti più interessanti a cui ha dato vita il Laboratorio aperto dei Chiostri di San Pietro. Domenica 26 marzo, alle ore 11, realizzeremo insieme ai Digital freaks, negli spazi della Fiera Fa’ La Cosa Giusta!, un appuntamento della rassegna “Ci avete rotto il chatbot! Restare umani nell’era digitale” dedicato al metaverso. Ospite d'onore sarà Massimo Canducci, docente ed esperto internazionale sui temi di innovazione industriale, blockchain, intelligenza artificiale e gestione dei processi di innovazione. Questa partecipazione al festival è importante, perché ci consente di condividere con il pubblico il nostro ruolo come "comunità di apprendimento", per facilitare il protagonismo dei cittadini e promuovere lo sviluppo di innovazioni sociali. L'occasione rafforzerà anche la partnership tra il Laboratorio Aperto dei Chiostri di San Pietro e la Fondazione Easy Care che risale alla progettazione stessa del Laboratorio Aperto come hub di innovazione sociale ed è ad oggi attiva su progetti di ricerca e azione come la piattaforma innovazioni sociali coesive».

In apertura photo by Jason Leung on Unsplash

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