Famiglia

Tutti in piazza con Abio

Sabato 27 settembre i volontari presenti in un centinaio di piazze in Italia

di Antonietta Nembri

Un giorno al di fuori dei reparti pediatrici per incontrare la gente, finanziare i corsi di formazione dei volontari, aprire nuovi servizi e acquistare giocattoli così da assicurare ai bambini ricoverati in ospedale una miglior qualità della degenza.

È quello che accade sabato 27 settembre in occasione della quarta giornata nazionale  organizzata da Fondazione Abio Italia onlus per il Bambino in Ospedale. Un evento in crescita che dopo soli quattro anni è ormai una tradizione consolidata con il suo slogan “perAmore perAbio” e che nell’edizione 2008 vede tre nuovi ingressi: le sedi di Potenza, Bari e Sciacca. Perché, come ricorda Regina Sironi, segretario generale della Fondazione, i banchetti sono realizzati là dove i volontari operano negli ospedali e nei reparti di pediatria e ogni anno sono in media sei le nuove sedi Abio che vengono aperte. Imminente la partenza delle attività a Mestre, dove sta partendo il corso di formazione per i nuovi volontari, a Viterno, Lecco e Pistoia.

Il 2008 per Abio è un anno importante, da un lato per la celebrazione del trentennale di attività e dall’altro per la Carta dei Diritti dei bambini e degli adolescenti in ospedale. «Vorremmo che dopo questa Carta nascesse un manuale di valutazione delle reali condizioni in cui vengono accolti nei reparti», spiega Regina Sironi che non si capacita del fatto che ancora oggi il 40 per cento dei piccoli ricoverati in ospedale si trovino in reparti per adulti. «I bambini e gli adolescenti hanno bisogni di assistenza particolari, sarebbe più logico ricoverarli in pediatria e non, per esempio, in ortopedia o chirurgia con gli adulti. Dopo trent’anni ci ritroviamo con gli stessi numeri», continua. «Anche per questo stiamo lavorando a un manuale di valutazione attraverso il quale misurare una serie di dati: c’è un letto per la mamma? È previsto il pasto, o può lavarsi? Ma sarebbe bello anche che i medici seguissero corsi per parlare con i bambini. In pratica quello che andrebbe portato avanti è un discorso di attenzione che non può essere ridotto solo a una mera questione di costi. Quello che proponiamo non incide a livello economico, si tratta soprattutto di un cambiamento culturale che ponga al centro il bambino e le sue necessità». A novembre molti di questi temi saranno al centro di un convegno dove saranno presenti anche i rappresentati degli infermieri professionali e della società italiana di pediatria. «Ad aprire i lavori sarà il decano dei pediatri italiani, il professor Roberto Burgio, testimone dei grandi passi che si sono fatti nelle cure pediatriche fino ad oggi, momento in cui i principi riconosciuti da tutti devono diventare veri e concreti nella pratica ospedaliera».

Nel corso della giornata nazionale del 27 settembre, i volontari scenderanno in circa cento piazze italiane con dei cestini di pere che saranno distribuiti, dietro l’offerta minima di 7 euro, per contribuire alle diverse attività Abio. «Per i volontari è un’esperienza importante anche per creare un momento di aggregazione e di gruppo: tutti loro operano in turni e non si incontrano durante le attività. In questi pochi anni si sono create, invece, delle “squadre” che hanno messo a frutto creatività e momenti ludici per i bambini da portare in mezzo alla gente. Essere in piazza è anche un momento di testimonianza» spiega Sironi che ricorda come il primo anno sia stato «una sfida perché chiedevamo ai nostri volontari uno sforzo non in linea con le normali attività».
Dopo soli quattro anni la giornata nazionale è ormai una tradizione, un momento per far conoscere l’attività di Abio, ma anche un’occasione privilegiata per diffondere la Carta dei diritti dei bambini e degli adolescenti in ospedale «se non sai di avere dei diritti non ti accorgi se qualcosa ti viene tolto», continua la segretario generale Abio che ricorda come il momento dei banchetti nelle piazze sia anche un’occasione per reclutare nuovi volontari «non abbiamo mai avuto flessioni nelle adesioni. Certo arrivano anche iscrizioni ai corsi di formazione attraverso il sito, ma soprattutto nei piccoli centri i banchetti sono un ottimo strumento per favorire i rapporti umani».

Fino a sabato 27, inoltre è possibile donare un euro con l’invio di un sms solidale al numero 48582 dai cellulari personali (Tim, Vodafone, Wind e 3 Italia) e 2 euro da rete fissa telecom. I fondi raccolti sono destinati a realizzare sale gioco, per creare all’interno delle pediatrie ambienti accoglienti e coloranti capaci di rendere l’ospedale un luogo meno spaventoso e allo stesso tempo di stimolare la fantasia e il gioco, fattori decisivi per il benessere dei bambini.

Per conoscere le piazze dove incontrare i volontari Abio: www.abio.org


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