Formazione

Tutti in aula col telecomando

Aldo Grasso é un noto critico televisivo, non solo, ma anche docente di storia della radio e della tv. Siamo andati ad ascoltarlo. Chiara Sirna

di Redazione

Ogni giovedi mattina, al terzo piano della sede di via Sant?Agnese all?università Cattolica di Milano, l?appuntamento è con il corso di Storia della radio e della televisione italiana. Quando a mezzogiorno e mezzo Aldo Grasso varca la soglia dell?aula Rotta, sul vivace e fragoroso brusio di voci di studenti piomba il silenzio. In pochi istanti inizia un viaggio a ritroso nel mondo mediatico. Con maestria e calibrata sapienza, il professore, che è anche il critico televisivo più stimato e temuto d?Italia, rilegge e ripercorre tappe, generi, schemi, temi e linguaggi della comunicazione. E la platea, interessata, impara a guardare e giudicare con la lente d?ingrandimento dell?analisi critica. Studium: Professor Grasso, quali sono i contenuti del suo corso? Aldo Grasso: Parto dalle origini della radio e della televisione in Italia per arrivare fino al presente. I momenti di riflessione, approfondimento e discussione vertono su nuclei tematici ben precisi: generi, programmi, stili di produzione e rappresentazione, nuovi modelli di consumo. Nell?ultima parte poi lascio ampio spazio alle teorie e problematiche della comunicazione televisiva. Studium: Quali tematiche affronta in particolare? Grasso: Mi piace soffermarmi sull?analisi testuale, l?audience, la convergenza mediatica, il futuro dei mass media e soprattutto il ruolo della tv nell?industria culturale. Studium: È abituato a fare lezione in modo classico e accademico o lascia la possibilità ai suoi alunni di interagire? Grasso: Quando si fa storia dei mezzi mediatici l?aspetto documentale è importantissimo. Direi che nel mio corso di accademico c?è ben poco. Forse il giovedì la lezione è più teorica; il martedì invece assolutamente informale. Inizio proiettando una trasmissione, un documentario o un?inchiesta; è indifferente: dipende da quello che ho spiegato la volta prima. Poi però discuto insieme ai i ragazzi sui modi di fare televisione. Ognuno è libero di commentare o semplicemente raccontare qualcosa da cui è rimasto colpito. Si impara in presa diretta. Davanti a un materiale concreto visivo è più facile e immediato analizzarne le tecniche e i meccanismi comunicativi. Studium: Quanto conta l?insegnamento nel percorso di formazione universitaria? Grasso: Credo sia il momento più importante di tutta la vita accademica, ancor più degli esami. In classe il contatto con chi ti sta di fronte è vivo e tangibile e soprattutto libero da qualsiasi barriera burocratica o valutativa. Non bisogna dare voti. Quel che conta è trasmettere un sapere e far appassionare qualcuno. Studium: Qual è l?approccio più corretto da seguire con i ragazzi? Grasso: Non importa dare conoscenze specifiche quanto piuttosto insegnare l?amore per la conoscenza. Quando si riesce ad accendere quella piccola fiammella di interesse assopito che ognuno di noi ha dentro di sé, è già un grande successo. Se si ha la pretesa di infondere verità assolute non si va molto lontano. Se si spiega invece con semplicità e passione, qualche piccola fiammella può diventare una fiamma ardente. Infofile Programma: la parte monografica La parte monografica del corso quest?anno si ripropone di ricostruire il complesso e manchevole itinerario del rapporto tra tv e cultura partendo dalle prime gloriose inchieste di Mario Soldati: Chi Legge? Viaggio lungo le rive del Tirreno (1960). «È una spedizione dei Mille al contrario, da Quarto in su», commenta Aldo Grasso. «L?autore interroga le persone che incontra di paese in paese su cosa leggono e ricostruisce una sorta di mappa della lettura in Italia». Biografia: antico amore per la radio Critico televisivo ed editorialista del Corriere della Sera, Aldo Grasso, cuneese, 57 anni, ha ideato e condotto la fortunata serie radiofonica A video spento e ha diretto programmi radiofonici della Rai nella breve stagione dei professori (1993-94). Dal 1999 ricopre la cattedra di Storia della radio e della televisione italiana alla facoltà di Lingue e letterature straniere della Cattolica a Milano. Info: Aldo Grasso tiene un seguito forum sul sito del Corriere, www.corriere.it/grasso In pratica: orari da martedì a giovedì Le lezioni di Storia della radio e della televisione italiana si svolgono tutti i martedì dalle 9 alle 11 e i giovedì dalle 12.30 alle 14.30 nell?aula Rotta al terzo piano della sede di via Sant?Agnese della Cattolica a Milano. Info: www.unicatt.it/lettere Occhio al lavoro Bocconi & Jobs al via l?11 aprile Terzo settore in primo piano all?edizione 2005 di Bocconi & Jobs, l?evento organizzato dall?ateneo milanese che avvicina gli studenti e i neolaureati al mondo delle imprese, visitato l?anno scorso da quasi 3.500 giovani. Il prossimo 11 aprile l?appuntamento (riservato ai bocconiani) è fissato con 54 enti, di cui 10 tra onlus e cooperative: Medici senza frontiere, Intervita, Coopi, Eures, Bcc Sesto San Giovanni, Lega del filo d?oro, Alisei, Comunità di San Patrignano, Banco Alimentare, Altroprofitto. Una presenza così significativa testimonia da un lato il ruolo crescente della società civile nel mercato del lavoro, dall?altro l?esigenza forte nell?associazionismo di figure professionali qualificate: un?esigenza che la Bocconi ha intercettato in anticipo, creando nel 1993 il primo corso di laurea in Economia delle aziende non profit e nel 1998 il master in Gestione di non profit e coop sociali.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA