Volontariato

Tutti i suoni in un chip

Il piccolissimo computer, che imita l’udito, può eseguire cento milioni di operazioni al secondo. Funziona come un compact disc: il suono viene trasformato in una sequenza di numeri e poi inviato a

di Redazione

Dicono che un bambino senta rumori e voci quando è ancora nella pancia della mamma. Ma Anna non riusciva a farlo neanche dopo essere venuta alla luce. Perché Anna è nata sorda. Ora ha un anno e mezzo, e sente come tutti i suoi piccoli amichetti, grazie a un intervento chirurgico durato ben due ore, e grazie a un minuscolo computer che le è stato inserito nell?orecchio. Un vero e proprio record, perché Anna è la paziente più piccola su cui è stato effettuato un intervento del genere. Nella sala operatoria della clinica otorinolaringoiatrica dell?Università di Verona le sono stati applicati 22 elettrodi nel padiglione dell?orecchio sinistro, per sostituire i collegamenti inesistenti con il cervello. E così Anna ci sentirà per tutta la vita grazie a questo mini computer, più potente di qualsiasi altro pc dell?ultima generazione, anche se di dimensioni minori di quelle della cruna di un ago. In un secondo questo minuscolo apparecchio può eseguire ben 100 milioni di operazioni. E il suo funzionamento è del tutto simile a quello dei compact disc: il suono viene tradotto in una sequenza di numeri, che vengono poi letti dal mini processore e inviati verso il cervello come veri e propri suoni, gli stessi che sentiamo tutti noi. Ma c?è anche il problema del filtraggio dei rumori di fondo, un procedimento che l?orecchio umano compie naturalmente, ma che un computer non può fare se non programmato in maniera corretta. E così il mini processore di Anna possiede anche dei circuiti interni per ridurre i disturbi e le interferenze, fornendo una riproduzione sonora di ottima qualità. Come quella dei cd, appunto. Altro miracolo: il software del mini pc si adatta automaticamente agli ambienti in cui si muove Anna, in modo da non dover essere regolato ogni volta dall?esterno. E, ultima curiosità, l?équipe del professor Vittorio Colletti che ha eseguito l?operazione, ha dovuto adattare l?oreccho bionico al parlato italiano, decisamente diverso da quello inglese su cui era originariamente regolato l?apparecchio. Insomma, per merito di questo miracoloso marchingegno Anna porà superare un deficit di circa 80 decibel, cioè più del rumore prodotto da una strada cittadina molto trafficata. E ben di più della ninna nanna di sua mamma. R. Becc.


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