Welfare

TUTTI I NUMERI DA GALERA DI UNO STATO FUORILEGGE

La lettera appello pro clemenza di don Mazzi

di Stefano Arduini

«Nessuna giustizia e nessuna certezza della pena possono essere assicurate se uno Stato per primo non rispetta la legalità ed è impossibilitato a garantire la certezza del diritto », si chiude così la lettera appello intitolata non a caso Amnistia per la legalità (il testo completo è scaricabile dal sito www.vita.it), che annovera fra i primi firmatari don Antonio Mazzi (nella foto), Marco Pannella, Francesco Cossiga, Comunità di Sant? Egidio, Giuliano Vassalli, don Andrea Gallo ed Emanuele Macaluso. Un documento asciutto e ricco di numeri, che rendono evidente l?urgenza di un atto di clemenza. Un?amnistia «ampia e generalizzata» è resa necessaria dalla massa di 10 milioni di processi pendenti, che in ragione della durata media in Italia (8 anni per quelli civili, 5 per i penali) rendono altissima la probabilità di annullamento per prescrizione. «Una vera e propria amnistia strisciante ». Ancora. «L?Italia è il quinto Stato per numero di ricorsi dinanzi alla Corte europea dei diritti dell?uomo ed è il primo in termini di condanne». La motivazione? «La violazione del diritto fondamentale, costituzionalmente garantito, ad una ragionevole durata del processo». «Da noi», ricordano i firmatari «il 30% dei cittadini è coinvolto in un procedimento giudiziario». Nonostante questo però «la quasi totalità dei reati resta impunita » e «il sistema di contrasto alla criminalità riguarda oggi solo il 10/20% dei reati». Infine il clamoroso dato sul sovraffollamento. «Nelle carceri italiane sono reclusi 60mila detenuti, contro una capienza regolamentare di 43mila. In queste condizioni diventano impossibili le attività di recupero del detenuto. Il tasso di recidiva per i carcerati infatti è molte volte più alto di chi usufruisce di pene alternative ».


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